Alluvione, rimborsi e qualche dubbio

Lo Ammetto, sono romagnolo e quindi di parte. I proverbi sono un concentrato di saggezza e di verità, come “un soldo da solo non tintinna” e “ascoltare due campane è meglio che ascoltarne una sola”. Da tempo faccio fede a questi due proverbi e cerco per quanto possibile di ascoltare tutte le campane. Ritorno sulla questione “alluvionati”, ma la cosa è talmente grande e delicata che merita l’attenzione di tutti, possibilmente fuori da ogni logica politica di partito.- Nel famoso incontro al Ministero con i Sindaci e la Regione fu chiesto al governo un fondo di 1,8 o 2,3 miliardi (i discorsi sono divergenti sugli importi); il governo chiese una documentazione sui progetti da sbloccare e la controparte rispose che l’avrebbero presentata entro il giovedì successivo. È vero questo? C’è chi dice sì e chi dice no.- Giovedì scorso al governo non è arrivato alcun progetto per poter sbloccare i fondi. È vero questo? Sì è vero. Al Ministero delle infrastrutture, entro giovedì scorso, non è arrivato alcunché. Si mettono ancor più in crisi famiglie, aziende ed operatori perché uno non dà i soldi poiché l’altro non presenta i progetti o perché l’altro non presenta i progetti per avere i soldi? Alla gente colpita da quel triste evento, di questi giochini politici più che burocratici, non gliene frega una beata fava. Essendo le campane un po’ scampanate e senza disturbare il povero Salomone, morto 3.000 anni fa, ma usando semplicemente il buonsenso, perché il governo non concede immediatamente un anticipo alla Regione e ai sindaci per un importo più consistente (almeno 5 miliardi) siglando un accordo con gli stessi che preveda la consegna dei progetti entro un tot di tempo (mettiamo un mese, ma anche due) e che se ciò non avvenisse ne risponderebbero, in sede civile, in primis personalmente i “Capi” inadempienti poi le intere giunte e successivamente i patrimoni degli enti da loro gestiti, demandando temporaneamente il controllo ai vari Prefetti, in attesa della nomina di un Commissario? In questo modo chi è stato colpito dall’alluvione tirerebbe un respiro di sollievo e gli enti interessati si darebbero una mossa. Se tutti si sentono all’altezza dei loro incarichi non ci sono problemi.

Ugo Cortesi