Choc a Macerata: "tracce di cocaina nella piccola morta dopo il parto avuto in casa"

Nell’autopsia esclusi segni di violenza, ma sulla droga i genitori vogliono chiarezza: ci sarà l’incidente probatorio

Il parto avvenuto in casa a Macerata, ma la madre non sapeva di essere incinta

Il parto avvenuto in casa a Macerata, ma la madre non sapeva di essere incinta

Macerata, 7 aprile 2023 – Tracce di cocaina nel corpicino della piccola nata in casa, lo scorso ottobre a Matelica, e purtroppo deceduta in seguito al parto. Per questo ora sarà eseguito un accertamento ulteriore. Ma i genitori sono pronti a dimostrare di non aver mai fatto uso di alcuna sostanza. Il fatto era avvenuto il 2 ottobre. Nella notte la donna – che ha altri due figli – era andata in bagno, e all’improvviso aveva dato alla luce la piccola. Aveva chiesto aiuto ed era accorso il padre, ma entrambi erano rimasti sconvolti, perché sarebbero stati del tutto ignari di quella gravidanza. La mamma aveva iniziato a perdere molto sangue e i sanitari del 118, subito accorsi, avevano da un lato tentato di rianimare la neonata, dall’altro soccorso in emergenza la donna, che era svenuta ed era stata ricoverata in condizioni molto delicate a causa dello choc emorragico. Entrambi avevano poi ribadito di non aver mai sospettato di essere in attesa di una terza figlia, che per altro li avrebbe molto rallegrati. Per entrambi, la procura aveva disposto l’iscrizione al registro degli indagati con l’ipotesi di omicidio colposo. Era stata disposta anche l’autopsia sulla piccola, affidata al medico legale Adriano Tagliabracci. Il consulente aveva escluso che ci fossero segni di violenza sul corpicino, ma con le analisi ha rilevato una positività alla cocaina. E su questa la procura, ma anche i genitori, vogliono fare piena chiarezza. È stato chiesto un accertamento con l’incidente probatorio, che giovedì sarà affidato al professor Mariano Cingolani, della medicina legale dell’Università di Macerata. Sarà prelevata una ciocca di capelli alla mamma, e su quella saranno fatte le analisi tossicologiche per scoprire l’eventuale assunzione di sostanze. La richiesta di questo esame è stata fatta anche dai difensori della coppia, Daniele Carmenati, Massimiliano Ciaboco e Giovanni Fattorini, che intendono fugare ogni dubbio: né la madre né il padre hanno mai assunto sostanze vietate. Per i due figli – che sono sempre rimasti con i genitori – è stato nominato un tutore, l’avvocato Paolo Carnevali. In ogni caso non sono mai emersi segnali di difficoltà o disagi per i due bambini, seguiti e accuditi con affetto dai familiari.

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