Cinema made in Marche: “La partita di Sarnano tra nazisti e italiani in un lungometraggio”

Il regista Alessandro Tarabelli farà rivivere la sfida di calcio del 1944: "Il sergente tedesco aveva garantito una sorta di lasciapassare a tutti, ma si temeva una trappola”

Alessandro Tabarelli

Alessandro Tabarelli

Macerata, 3 settembre 2023 – Hanno fatto centro le sette opere marchigiane presentate – con il progetto "Le Marche In Mostra", promosso Marche Film Commission e Regione Marche – al festival del cinema di Venezia che hanno colpito per la bellezza delle storie e dei luoghi.

Tra queste alcune hanno radici nel Maceratese, come Italia-Germania ’44 lungometraggio di Alessandro Tarabelli, Andrea Antolini e Diego Morresi prodotto dalla società jesina Subwaylab di cui fa parte anche Leonardo Martellini che sarà girato a Sarnano e sui Sibillini.

"È un lavoro – dice il filottranese Alessandro Tarabelli, che firma la regia assieme ad Antolini e a Morresi – sulla partita di calcio del 1944 tra italiani e nazisti giocata per l’appunto a Sarnano. Da tempo pensavamo di portare questa storia al cinema e i tempi sono maturi. Si inizierà a girare ad aprile-maggio 2024, impiegheremo cinque settimane e ritengo che tutto sarà pronto per l’autunno successivo".

La macchina si è messa in moto cercando gli attori. "Non posso sbilanciarmi – dice – perché siamo in trattativa, avremo uno-due nomi di livello nazionale, di quelli che pesano, poi saranno marchigiani gli altri attori e i componenti della troupe".

La storia fa subito pensare al film "Fuga per la vittoria", liberamente ispirato alla partita della morte tenutasi a Kiev nel 1942 tra una mista di calciatori di Dynamo e Lokomotiv e una squadra composta da ufficiali dell’aviazione tedesca. È stato un film dal cast stellare arricchito da Pelè, Bobby Moore, Ardiles, Kazimierz Deyna e altri calciatori.

"Non lo nascondo: è un film che spesso guardiamo e stiamo lavorando affinché nella formazione italiana possano esserci due calciatori al top, noi puntiamo in alto". Si torna indietro nel tempo e c’è da fare un grande lavoro di ricerca per proporre le giuste ambientazioni.

"Occorre ricostruire un’epoca storica, l’ambiente, i modi di fare. Ci ispiriamo a una storia realmente accaduta sebbene sia avvolta nella leggenda, la sceneggiatura è del civitanovese Claudio Centioni dove ci prendiamo un po’ di libertà". Tarabelli spiega qual è, per esempio, una licenza.

"Inseriremo nella squadra italiana una ragazzina travestita da maschietto, abbiamo infatti scoperto che anche allora il calcio femminile era una realtà, sebbene ignorata". Si discute ancora se nella partita siano scesi realmente in campo anche dei partigiani. "Nel film ci saranno, nella realtà c’è chi dice che fossero presenti, mentre altri affermano che non poteva essere possibile. Era certo che il sergente maggiore Walter Kobler avesse garantito all’arbitro Mario Maurelli, il quale aveva il compito di allestire la squadra, una sorta di lasciapassare per la partita. Questa situazione spaventava Maurelli il quale temeva una trappola. La gara si giocò dopo l’impiccagione del 23enne comandante Decio Filipponi della brigata Val Fiastre". La macchina si è messa in moto e a Venezia è stata un’occasione per raccontare quell’epoca attraverso una situazione surreale rappresentata da una partita di calcio. "Abbiamo riscontrato interesse, ma sono stati positivi anche i feedback degli at tori contattati che hanno trovato bella l’idea".