Bugaro vuole il Matelica "Restare sarebbe un sogno"

Il jolly biancorosso: incredibile affrontare piazze come Bari, Padova e Trieste "Qui mi sento a casa, è come una famiglia. Mi piacerebbe continuare in serie C"

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Oltre 200 presenze in serie D, una cinquantina di gol in carriera, due stagioni di fila al Matelica: la prima culminata nel successo in Coppa Italia, la seconda nel salto in Lega Pro. È uno dei "senatori" biancorossi, Gianluca Bugaro, 27 anni, nato ad Ancona, jolly offensivo biancorosso.

Un giugno 2020 fantastico: come lo sta vivendo?

"Dopo il lockdown e la stupenda promozione, sto tornando pian piano alla normalità e cerco di tenermi sempre in allenamento. Contentezza e felicità restano indelebili, anche se l’esaltazione sarebbe stata maggiore se il risultato fosse maturato sul campo. Ma, ne sono convinto, alla fine sarebbe accaduto ugualmente. Abbiamo scritto la storia di questa magnifica cittadina. Ne siamo orgogliosi".

Ce lo vede il Matelica in serie C?

"Riflettendo sul fatto che possa affrontare piazze come Bari, Padova, Trieste verrebbe da credere a qualcosa di incredibile. Però, guardando tutto da dentro, capisci che qui c’è una società che non è facile trovare in giro e che merita questa Lega Pro. È un club che lotta sempre per essere primo in tutto. Può sembrare strano, ripeto, che possa entrare nel mondo dei grandi, ma ci può stare: Matelica voleva questo traguardo e finalmente ci siamo riusciti".

Analogie e differenze fra le sue due annate in biancorosso?

"Vedo soprattutto similitudini. La società in entrambi i casi ha creato un gruppo di ragazzi splendidi e di giocatori fortissimi. Questa è stata la nostra forza, sia lo scorso anno, quando abbiamo portato a casa la Coppa Italia sfiorando pure il successo in campionato, sia quest’anno nel momento in cui siamo stati capaci di fare una rimonta che solo una grande squadra, composta da grandi uomini, riuscirebbe a realizzare".

Il momento più esaltante?

"Ogni allenamento in cui il mister ci inculcava tanta voglia di vincere e la convinzione che ce l’avremmo fatta anche se eravamo a -14. Poi, ovviamente, ci sono state delle vittorie bellissime, senza dimenticare tutti quei risultati utili consecutivi che in una categoria difficile come la serie D è davvero arduo ottenere con una continuità del genere".

Se la società le chiedesse di restare?

"Per me sarebbe stupendo. Del resto, l’ambizione di ogni giocatore è quella di poter salire sempre di categoria. E poterlo fare con il Matelica, dove mi sento a casa, in famiglia, sarebbe un sogno".

Una dedica?

"Alla mia famiglia, a chi mi vuole bene e, poi, a tutta Matelica. Qui ho conosciuto delle persone fantastiche, credo che il merito del successo sia un po’ di tutti".