La Recanatese è quasi fatta "Due caselle da sistemare"

Pagliari: stiamo valutando una punta e c’è da definire un terzino sinistro

di Andrea Verdolini

Ormai la Recanatese che partirà per il ritiro di Sefro è praticamente cosa fatta: gli ultimi arrivi, seppur ancora da ufficializzare, hanno sostanzialmente completato la rosa. "In realtà stiamo valutando una punta che abbia certe caratteristiche – dice Giovanni Pagliari –, oltre al fatto che c’è una situazione aperta nel ruolo di difensore esterno sinistro. Non è escluso comunque che Meloni resti con noi. Credo che nelle prossime ore si definisca il tutto". In prima linea quindi dovrebbe esserci una nuova spalla, oltre a Zammarchi, per Marilungo, mentre tra i terzini si cerca il classico "quarto" oltre ai confermati Quacquarelli (l’ufficializzazione del 20enne di Canosa ex Pescara è giunta ieri, ndr) e Somma e al nuovo arrivato Longobardi. Alla luce di tutto questo che consuntivo si può trarre dal mercato estivo? "Nel rispetto del budget, che è un presupposto imprescindibile, possiamo dire di aver raggiunto gli obiettivi prefissati. Abbiamo trovato giovani motivatissimi e calciatori più esperti che comunque hanno voglia di mettersi in discussione: tutti debbono inserirsi nei meccanismi di un gruppo rodato e che ha dimostrato qualità, tecniche, agonistiche e soprattutto umane ma su questo ho pochi dubbi. Il lavoro del ds Cianni è stato, come sempre e più di sempre encomiabile, in una situazione generale complessa". Con un occhio sempre al minutaggio che in Serie C è una sorta di parola d’ordine con la soglia dei 270 minuti riservati ai giovani da rispettare sino al limite dei 450 giocati da giocatori nati dal 2000 in poi… "È un aspetto che conoscevamo. Ci siamo attrezzati anche per questo". Non cambierà invece la filosofia: vedremo una Recanatese propositiva e da battaglia: "A maggior ragione quest’anno – prosegue Pagliari– dove anzi certe specificità debbono essere accentuate. Sappiamo delle difficoltà che questa categoria può presentarci, ma è una prospettiva che ci stimola, non ci spaventa". Infine quali sono le sue sensazioni con la prospettiva di giocare la primissima parte della stagione a Macerata? "Se si dovesse andare all’Helvia Recina per me sarebbe un grandissimo piacere. In quello stadio c’è un pezzo del mio cuore e spero anche di aver lasciato una piccolissima impronta". In realtà l’orma di Pagliari è indelebile, sia da giocatore che da allenatore, almeno per chi ha buona memoria.