"La Recanatese ha i giusti mezzi per salvarsi"

Mister Fontana, ex Fano e Imolese, analizza la falsa partenza: "Bisogna avere pazienza. Allenatore e giocatori esperti sono fondamentali"

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di Andrea Verdolini

"Non bisogna dubitare di se stessi: è un pericolo che si può correre in questo momento di difficoltà ma la rosa della Recanatese ha i mezzi per poter restare in questa categoria". Gaetano Fontana sabato era in tribuna all’Helvia Recina di Macerata, nella sconfitta subita (0-2), e ovviamente non ha potuto fare a meno di notare la pessima prova dei giallorossi, almeno nella prima frazione che poi, con le due reti subite, ha condizionato il resto della partita. "Certo all’inizio magari si viveva sull’onda dell’entusiasmo di quanto fatto nella scorsa stagione – racconta l’ex tecnico di Fano e Imolese con trascorsi da giocatore con le maglie di Ascoli, Fiorentina e Napoli –. Ora ci si trova di fronte ad una realtà magari più dura di quanto ci si potesse aspettare. Però occorre avere pazienza: Pagliari è un ottimo tecnico che saprà trovare l’assetto migliore". Proprio il mister ha sottolineato gli eccessivi timori di cui sembra essere preda questa squadra che è stata confermata per gran parte e che l’anno scorso giocava e vinceva a memoria. "E’ cambiata la categoria, sono profondamente diversi gli avversari che si hanno di fronte. Tutte le compagini sono strutturate e non ti regalano nulla: un esempio concreto lo si è avuto proprio con la Torres (ripescata dalla serie D, ndr). Oltre all’allenatore debbono essere anche i più esperti a prendere in mano la situazione ed indirizzare nel mondo giusto i ragazzi: il ruolo dei vari Sbaffo, Carpani, Ferrante, credo che sarà determinante, per certi equilibri". Unica nota lieta forse quell’ultima mezz’ora che è stata ruggente e dov’è mancato solo il gol. "Purtroppo raddrizzare certe gare diventa quasi impossibile però è stata anche la dimostrazione che le potenzialità ci sono. Comunque siamo appena alla quinta giornata: ci sono dei dati oggettivi che fanno riflettere (soli due gol segnati di cui un’autorete, ndr) ma i calcoli si fanno alla fine". Più che questioni tecniche quindi, potrebbero essere problemi di atteggiamento, di convinzione. "I primi a credere nelle loro possibilità debbono essere i giocatori: non ci sono fenomeni ma occorre sempre dare più del massimo altrimenti i dispiaceri possono essere dietro l’angolo". Un campionato livellato, forse anche verso il basso, e senza squadre materasso. Fare punti, contro qualsiasi formazione, non sarà una passeggiata. "E’ assolutamente così: l’Alessandria batte la Carrarese e nessuno poteva prevederlo, il Fiorenzuola si trova con 9 punti ed è una sorpresa anche per me che l’avevo vista stentare ad Ancona pur vedendo la mano tattica del suo allenatore. La stessa Fermana, partita tardissimo, poteva trovarsi a quota otto (è a sei, raggiunta in extremis sabato, ndr). Molte cose sono ancora poco decifrabili visto che tante compagini, soprattutto quelle che hanno cambiato parecchio, debbono trovare il loro equilibrio. C’è anche un ultimo aspetto da non trascurare: con i turni infrasettimanali ed ora con la Coppa si gioca ogni tre, quattro giorni e se non hai rose davvero profonde ne paghi lo scotto. Qualche considerazione più attendibile la potremo fare tra non prima di un mese". Parola di un allenatore che ha vissuto più volte le gioie (poche) e i dolori (molti) della Serie C.