"Non vedo l’ora di tornare a correre in pista"

MotoMondiale, countdown per Baldassarri che a luglio gareggerà in Spagna. "A Jerez vinco da due anni, ottimo circuito per la ripresa"

Migration

di Andrea Scoppa

Venerdì 19 giugno, ad oggi manca un mese esatto alla prima corsa post covid e quindi post interruzione al MotoMondiale edizione 2020. Il 19 luglio a Jerez de la Frontera, in Spagna, il Circus dei bolidi su due ruote tornerà a dare gas, piegare, derapare tra sorpassi e staccate, insomma tornerà a divertirsi e a farci divertire. A un mese dal piacere di ritrovare la griglia di partenza (anche se lui spesso fa brutte prove, quindi comincia indietro ed arrabbiato scatenandosi poi in sfolgoranti rimonte), abbiamo sentito Lorenzo Baldassarri. Il 23enne centauro di Montecosaro, il Balda ed alfiere del team Pons Racing ci ha risposto da Rimini dove si allena in attesa di risalire finalmente sulla sua Kalex.

Baldassarri, da oggi inizia il grande countdown?

"Eh sì, ci siamo, non ne posso più di stare senza le corse. La quarantena è stata lunga anche se tutto sommato è passata più velocemente di quanto pensavo, quindi figurati come volerà per me questo mese. Mi sono sempre tenuto in allenamento perché non ho mai perso la speranza che la stagione potesse ricominciare e quindi adesso sono felice".

Per lei e per gli altri centauri non è stato possibile risalire sulle moto, almeno nei giorni scorsi ha corso al Mugello e a Misano su una Yamaha…

"Sì, era una stradale ma se non altro ha significato il ritorno in pista e devo dire che sono meno arrugginito di quanto pensavo. Ho fatto diverse giornate col cross, ti allena fisicamente, tuttavia per la velocità e riabituare l’occhio alla velocità serve altro".

Il Mondiale di Moto2 riprenderà da Jerez, circuito nel quale vince da 2 anni di fila: la miglior ripresa possibile?

"Non posso che dire di essere d’accordo".

Invece si concluderà a Valencia in una pista dove non ha mai ottenuto grandi piazzamenti pagando brutte sessioni di qualifica, un problema se fosse decisiva per i sogni di gloria?

"Non più di tanto perché è vero che il tracciato è piccolo, ma non è vero che non mi piaccia. Peraltro non è nemmeno detto che il Mondiale si concluda lì, perché c’è sempre l’ipotesi di far disputare dei gran premi in Asia".

Il fatto che le ultime 4 gare siano in Spagna, crede possa avvantaggiare i piloti iberici nella volata per il titolo iridato?

"Secondo me cambia poco, semmai questo Mondiale sarà condizionato dal fatto che si corrono 2 gare di fila sullo stesso tracciato, ma non come la Superbike, bensì una ogni settimana. Ciò vuol dire che si ha il tempo per conoscere meglio la pista e sistemare l’assetto della moto o le gomme, quindi mi aspetto gare stile Moto3 con prestazioni molto vicine da parte di tanti piloti".