Bologna, 14 marzo 2024 – Mancano ancora sei giorni all’inizio ufficiale della primavera (che scatta mercoledì 20 e non il 21 come vorrebbe la tradizione), ma da giorni le temperature si sono rialzate di parecchio, inducendo molti a rimettere nell’armadio sciarpe, guanti e giacconi pesanti. Non che questo caldo fuori stagione sia una sorpresa, visto che il mese scorso è stato il febbraio più caldo mai registrato e che il cambiamento climatico galoppa velocissimo. Ma è sempre più difficile fare previsioni.
Clima sempre più caldo
Neppure le abbondanti precipitazioni dei primi 10 giorni di marzo hanno avuto l’effetto di ‘raffreddare’ il clima più di tanto: da ieri le temperature si stanno alzando in modo netto e tra domenica e lunedì in Emilia Romagna sfioreranno addirittura i 20 gradi.
Ne abbiamo parlato col meteorologo Roberto Nanni, tecnico Ampro, che allarga le braccia: “Il cambiamento di stagione dovrebbe avvenire in modo graduale, invece qui è iniziato a gamba tesa, con le precipitazioni che mancavano nel trimestre invernale e si sono protratte per 18 giorni”.
Quanto al caldo, "in generale le temperature saranno al di sopra della media del periodo con valori tipici di inizio-metà aprile"
Cosa sono le fruste climatiche
L’esperto, che sottolinea come anno dopo anno e mese dopo mese si conferma il rialzo termico, spiega anche che sono in atto cambiamenti piuttosto veloci, e parla di fruste climatiche. “Le fruste climatiche cambiano la situazione meteorologica in modo repentino: si salta da lunghi periodi di siccità a piogge intense e prolungate, che come si è visto hanno gravi ripercussioni a livello idrogeologico”. Il freddo non sparirà, e nel frattempo aumenta il caldo in modo marcato. Poi, appunto, arrivano le fruste climatiche che segnano un’inversione di tendenza repentina. Insomma, come si dice, “tendono a sparire le mezze stagioni”.
Le previsioni per Pasqua
E' possibile immaginare cosa succederà di qui a 15 giorni? "Buio assoluto - risponde Nanni - proprio a causa di una situazione climatica così dinamica". E' arduo prevedere il tempo anche a breve scadenza: "Fino a qualche giorno fa prevedevamo alta pressione per domenica 17, ma già ora sembra che il sole non splenderà ovunque, e anzi potremo avere, tra venerdì sera e sabato mattina, una piccola perturbazione, soprattutto a centro-est dell’emilia Romagna, che porterà nuvole e pioggia, se pure non abbondante". Di sicuro continua la "scarsità di neve, col 78% di deficit sugli Appennini".
Come stanno cambiando le stagioni
La primavera in anticipo, comunque, non è fenomeno temporaneo. Entro il 2100, spiega Nanni, cambierà tutto: le stagioni si stanno spostando e "ci sarà estate per i 2/3 dell'anno solare. Di conseguenza l'inverno si ridurrà a poco più di un mese, mentre la primavera anticiperà e l'autunno si allungherà fino a dicembre. Uno slittamento che si nota già ora". E continua: "Uno studio scientifico dal titolo Changing Lengths of the Four Seasons by Global Warming rivela che l'estate potrebbe allungarsi fino a sei mesi a discapito dell'inverno che potrebbe limitarsi pressapoco a 30 giorni. Il tutto con pesanti ricadute sulla nostra salute (pollini, allergie, e andare portatrici di malattie), modifiche sui flussi migratori e con conseguenze potenzialmente drammatiche sulla produzione agroalimentare. Ma anche siccità, incendi, scioglimento dei ghiacciai e aumento del livello dei mari". Di chi la colpa? "A spostare i delicati equilibri stagionali ci sarebbe un riscaldamento del pianeta sempre più eccezionale, con i maggiori effetti sugli hot spot del Pianeta che verrebbero incalzati da frequenti e lunghe ondate di calore. Non è solo l’intensità del caldo che sta aumentando, ma anche la sua durata". Se ne possono accorgere tutti: "Già ora la durata media dell’estate è aumentata da 78 a 95 giorni, mentre l’inverno è diminuito da 76 a 73 giorni rispetto all'andamento 1952 - 2011. Anche la lunghezza della primavera e dell’autunno è diminuita, da 124 a 115 giorni e da 87 a 82 giorni, rispettivamente. Di conseguenza, la primavera e l’estate ora iniziano prima, mentre l’autunno e l’inverno iniziano più tardi. Con differenze sostanziali sulle aree più calde del pianeta".