Alessandro Preziosi: "Il mio Otello, così attuale"

L’attore stasera a Carpi con una rilettura dell’opera scespiriana. "Il punto di vista è quello di Cassio"

L’attore Alessandro Preziosi, questa sera in scena a Carpi

L’attore Alessandro Preziosi, questa sera in scena a Carpi

Carpi (Modena), 28 luglio 2021 - "Immaginate di essere Cassio". Questo potrebbe essere il messaggio lanciato agli spettatori da Alessandro Preziosi, quale ipotetico prologo di Otello dalla parte di Cassio, lo spettacolo che andrà in scena stasera a Carpi, alle 21.30, nella cornice di piazza Martiri. Un originale riadattamento del capolavoro shakespeariano che vede l’attore napoletano come voce recitante, con l’accompagnamento al pianoforte del Maestro Carlo Guaitoli, direttore artistico del Teatro comunale di Carpi. Lo spettacolo – scritto da Tommaso Mattei e liberamente ispirato alla più famosa tragedia della gelosia di William Shakespeare, mentre l’ideazione e la direzione artistica sono di Elena Marazzita di Aida Studio –, rientra nella stagione Accade d’estate a teatro che segna il ritorno del pubblico nelle piazze.

Perché ‘Otello dalla parte di Cassio’?

"Un cambio di prospettiva rispetto a come conosciamo l’opera. Abbiamo voluto ‘rivedere’ la tragedia di Shakespeare attraverso un altro punto di vista, quello di Cassio, il ‘burattino’ che viene strumentalizzato, vampirizzato da Iago e soggiogato da Otello. All’interno delle tragedie shakespeariane ci sono elementi che si snodano in modi differenti rispetto al suo canovaccio tipico: diversi punti di vista, appunto".

Un viaggio nei sentimenti di Shakespeare?

"Sì, che ben potrebbe essere sintetizzato nel sonetto che parla di due angeli: fino a quando quello cattivo non avrà esaurito la sua cattiveria, l’angelo buono non potrà riemergere. Questo spettacolo porta in scena l’iniquità, l’insensatezza di atteggiamenti violenti che non sono mai tramontati nel susseguirsi delle epoche".

E a fare emergere tutto questo è Cassio…

"Attraverso la sua figura, raccontiamo quanto può essere ingenua e strumentalizzabile l’indole per bene di una persona. E’ un rimprovero, severo, che Cassio fa a se stesso e al contempo a noi tutti. Sembra quasi volerci dire: è possibile che l’essere ligi, integri moralmente, onesti, porti poi ad essere raggirati e diventare complici? Possibile che le nostre passioni ci rendano così diversi da quelli che siamo?".

Un riadattamento coraggioso.

"Molto: Tommaso Mattei ci ha permesso così di ‘scomodare’ la perfettibilità della struttura shakespeariana. Come se Cassio fosse sul banco deli imputati nel tentativo di dare un senso agli altri personaggi che sono stati ridotti al silenzio".

Quanto può considerarsi attuale questo testo portato in scena la prima volta nel 1604?

"Moltissimo. Questo spettacolo parla di gelosia, di violenza sulle donne, del peccato di omissione, di quanto l’uomo si spinga oltre i suoi limiti per un sospetto, fino a diventare un omicida. Al tempo stesso affronta il tema molto attuale della diversità e della difficoltà di superarla: si pensi a come Otello vive il suo essere persona di colore".

Com’è nato il progetto con il maestro Guaitoli?

"Quando, due anni e mezzo fa, sono venuto a Carpi per portare in scena a Teatro lo spettacolo su Van Gogh, Carlo e io abbiamo scoperto di avere molte passioni in comune, tra cui quella per la musica. Da embrionale, il progetto ha trovato la sua forma: sul palco siamo due interpreti, perché due sono i percorsi, quello poetico e quello musicale. Carlo unirà brani originali da lui stesso composti ad altri selezionati per l’occasione, in una moderna e inaspettata colonna sonora che ha essa stessa una funzione narrativa e trainante".