25 aprile, l’anniversario della Liberazione: "Serve un impegno quotidiano per portare avanti la memoria"

Bulgarelli (Anpi): "La Resistenza non riguarda soltanto il passato, ma ci guida nel nostro presente". Lanzotti (Istituto Storico): "Alimentiamo nei giovani una conoscenza che possa farsi ’coscienza"

Vanni Bulgarelli, presidente Anpi

Vanni Bulgarelli, presidente Anpi

Modena, 25 aprile 2024 - “Il ruolo dell’Anpi riguarda un costante impegno per la memoria attiva. Attiva, sì: perché la memoria non è soltanto la custodia delle ceneri della Resistenza, dei caduti in guerra e di una data simbolica per il nostro paese, ma la riconferma di un impegno, per l’appunto, che guardi al presente e al futuro". Queste le parole del presidente dell’Anpi di Modena, Vanni Bulgarelli, mentre ‘disegna’ a voce il lungo percorso dell’associazione e il lavoro, quotidiano, portato avanti nel corso degli anni, in un legame indissolubile tra storia e attualità.

"Quando parliamo di Resistenza parliamo di Costituzione, nata da quel grande movimento antifascista che racchiuse in sé lotte e valori. Non dobbiamo dimenticare infatti che la Resistenza è stata portata avanti da uno spettro plurale di forze, che riunì insieme contadini e operai, monarchici e anarchici, casalinghe e intellettuali – riavvolge il nastro Bulgarelli – che insieme diedero vita a un grande movimento di massa. Gli unici che non rientravano in questo schieramento, per l’appunto, erano soltanto i fascisti". Pagine di storia che non possono essere ora dimenticate "né tantomeno distorte – prosegue –come invece alcuni, ancora oggi, vogliono fare. Purtroppo, spesso si continua a minimizzare le tragedie e le torture del fascismo, ma come possiamo vedere se ci guardiamo intorno, il fascismo è ancora in mezzo a noi. Certo, non bisogna pensare alle camice nere del regime, ma la sua presenza è comunque ben visibile: basti pensare all’assalto alla Cgil di due anni fa".

Non solo. L’attenzione deve rimanere minuziosa e costante "proprio perché il fascismo si racchiude e si nasconde in alcuni comportamenti e ideologie pericolose – prosegue – ma anche nell’esaltazione odierna di alcune figure che in passato hanno seminato orrori e morte. Anche per questo il nostro impegno a contrastarlo deve essere quotidiano". Un appello, questo, a cui giorno dopo giorno rispondono sempre più giovani. Una generazione che non ha vissuto la guerra sulla propria pelle ma che tuttora si impegna a raccogliere le testimonianze del passato e a non dimenticare.

A intervenire sul tema è anche Daniela Lanzotti, presidente dell’Istituto Storico di Modena: "Nelle nostre attività con le scuole e anche con gli studenti universitari l’interesse emerge, ma ciò che apparentemente manca è uno spazio di dibattito pubblico che li veda protagonisti. Gli sforzi quindi si orientano soprattutto nel passaggio di conoscenze ma anche nella comunicazione del valore del dialogo e del confronto come metodo democratico che prescinde dalle posizioni. In generale direi che è necessario alimentare nei più giovani una conoscenza che possa farsi coscienza storica e maturazione civile".

L’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea è presente a Modena dal 1950, "abbiamo un patrimonio archivistico e librario di grande interesse che accoglie documentazione prodotta da partiti, sindacati, associazioni, imprese e singole personalità. In epoca di moltiplicazioni delle fonti, soprattutto attraverso il web, avere un luogo (e noi certo non siamo l’unico) che costituisce un filtro scientifico e un orientamento sulla validità delle narrazioni, è fondamentale per la comunità".

Le cerimonie per celebrare la Liberazione proseguono oggi: alle 10 messa in Duomo e alle 11.30 la manifestazione in piazza Grande alla quale, insieme alle autorità civili, partecipa anche Albertina Soliani. Non è finita qui: alle 12.30, pranzo della Liberazione nel cortile del Leccio del complesso di San Paolo, a seguire il percorso tematico sui luoghi della Resistenza in centro storico e infine, alle 16, il concerto in piazza Grande.