
Nell’estate del 2019, a 105 anni, chiede al figlio Ivo di vedere Vasco Rossi: "Richiama più gente lui che il Papa. Mi portate a vederlo?". E lo storico faccia a faccia guadagnò le cronache nazionali, con tanto di foto ricordo. Il 24 marzo avrebbe compiuto 108 anni Francesco Scunzani, l’uomo più anziano della provincia.
E’ deceduto giovedì nella sua casa di Casinalbo, in via Crespellani, dove era conosciuto da tutti. Il primo febbraio aveva festeggiato con tutta la famiglia i 99 anni della moglie Gina Bertoglia, conosciuta dopo la Seconda Guerra mondiale: si sposeranno due anni dopo senza mai più lasciarsi.
Francesco è nato a Lama Mocogno (precisamente al Poggio, a Sassostorno) nel 1914, alla vigilia della Grande Guerra.
Una breve parentesi a scuola a Pazzano e poi il lavoro nei campi come agricoltore.
Durante il fascismo, nell’Italia con ambizioni imperiali Scunzani viene inviato in Etiopia. La Seconda guerra mondiale lo travolge e viene fatto prigioniero in Africa dagli inglesi: rimarrà in Inghilterra fino alla fine del conflitto.
Nel 1946 torna a Modena e lavora in un podere a Colombaro: l’anno successivo sarà invece quello in cui conoscerà la sua futura moglie Gina, che però lavora a Sassuolo al servizio di una contessa e ogni tanto torna a casa sua a Lama.
"Ero stanco di andare avanti e indietro in bicicletta e allora un bel giorno le ho detto: ‘Gina senti... o mi sposi o mi perdi!’".
E il destino si compì. Nasce il figlio Ivo nel ‘49 e poi in successione Rosa e Rita. Francesco, sempre a piedi o in bicicletta ("la macchina non la prenderà mai"), coltiva i suoi tanti interessi: legge qualunque cosa gli capiti a tiro.
"In particolare a Ca’ di Leo – ricorda il figlio – trascorreva intere estati a leggere libri sotto un enorme ippocastano".
E fa mille mestieri: metalmeccanico, muratore, falegname: "Come hobby realizzava per esempio le botti per l’aceto balsamico. Lo farà fino a 95 anni". Nell’estate del 2019 appunto si fece accompagnare a Zocca per vedere Vasco: "Aveva letto un libro su di lui. Mi chiese di accompagnarlo – spiega Ivo – e io gli dissi: ‘Va bene andiamo, se non lo incontriamo vuol dire che mangeremo dei tortelloni’". Lo attendemmo su un muretto fino a quando non si incontrarono: "Quando seppe l’età di mio padre Vasco si emozionò, ci disse di tornare".
Il segreto della sua lunga vita? "Non si è mai lamentato, aveva uno spirito allegro, l’ho visto pochissime volte arrabbiato" dice Ivo.
I funerali saranno celebrati questa mattina alle 9.30 nella chiesa di Casinalbo a cura delle onoranze funebri Rovatti di Formigine.
Gianpaolo Annese