Alessandro Venturelli scomparso, slitta l’archiviazione: altri 4 mesi per sperare

L’udienza per chiudere il fascicolo che doveva tenersi martedì è stata rinviata a ottobre. La madre Roberta Carassai: "Ma serve l’ordine di indagine europea"

Sassuolo (Modena), 27 aprile 2024 – Il ‘volume’ del suo appello non si abbasserà mai e questo fino a che Alle non tornerà a casa. Forse anche grazie al ‘rumore’ che si è sollevato attorno al caso, che tiene con il fiato sospeso e da anni tutto il paese, l’udienza di opposizione alla richiesta di archiviazione presentata dalla procura è slittata di qualche mese.

Roberta Carassai alla recente manifestazione contro l’archiviazione del caso
Roberta Carassai alla recente manifestazione contro l’archiviazione del caso

Non si svolgerà più il 30 aprile ma è prevista per il prossimo sette ottobre l’udienza di opposizione alla chiusura del caso relativo alla scomparsa di Alessandro Venturelli, il 24enne sparito nel nulla, in circostanze misteriose da Sassuolo, nel modenese il cinque dicembre del 2020. "Non so perché sia stata rinviata – sottolinea la mamma coraggio, Roberta Carassai – ma poco conta se dalla procura non arriverà un ordine di indagine europea: solo quello potrebbe cambiare le cose, portare ad una svolta".

Infatti le ultime segnalazioni su presunti avvistamenti di Alessandro erano arrivate alla famiglia dall’Olanda: non una ma più ‘telefonate’ di cittadini che sostenevano di aver avvistato il giovane sassolese. Anche gli ultimi ‘movimenti’ e contatti del cellulare di Alle portavano in Olanda, dove Carassai si è recata più volte. Le autorità olandesi si erano dette disposte ad indagare su ordine di indagine europeo che, però, dalla procura modenese non è mai partito. Da piazza Matteotti, quindi, la settimana scorsa, nell’ambito di una partecipatissima manifestazione è partito un monito alle istituzioni ma anche un appello affinché il caso non venga chiuso. Un appello alla procura di Modena ma anche al Governo affinché continui a cercare gli scomparsi, senza ‘archiviarli’ come allontanamenti volontari. "Alessandro è figlio di tutti noi. I figli non si archiviano", hanno gridato i circa trecento partecipanti. Accanto a Roberta Carassai, infatti, c’erano le nonne di Alle, i tanti parenti, amici ma anche Marisa Degli Angeli, mamma di Cristina Golinucci, scomparsa da Cesena il primo settembre del 1992 all’età di 21 anni e vice presidente dell’associazione Penelope.