REDAZIONE MODENA

Cagliari festeggia 115 anni: "Per un caffè di qualità occorre tanto impegno"

Evento nei giorni scorsi nella sede dell’azienda .

Evento nei giorni scorsi nella sede dell’azienda .

Evento nei giorni scorsi nella sede dell’azienda .

"Il caffè è veloce e facile da bere, ma perché sia di qualità occorrono tante persone e tanto impegno" ha affermato Alessandra Cagliari Ad di Cagliari. Sono oltre 80 i collaboratori in forza alla storica torrefazione modenese che giovedì hanno festeggiato con la famiglia Cagliari insieme a fornitori, clienti, amici, i 115 anni di attività in un grande evento, nella nuova sede interamente ripensata di via Giordano, alle spalle di quella storica di via Emilia Est. Era il 1895 quando il giovane Ambrogio Cagliari, bisnonno di Alessandra, si imbarcava per il Brasile in cerca di fortuna. Giungerà in Sudamerica senza sapere nulla di caffè, ma lavorando duramente nelle grandi fazende, ne scoprirà tutti i segreti, facendo esperienza nella selezione, tostatura e miscelatura, si guadagnerà la fiducia del governo, fino a divenire ambasciatore del caffè del Brasile in Europa. Rientrato in Italia nel 1909, aprì in piazza Grande a Modena, sotto il Municipio, la prima bottega della città per la tostatura e la degustazione del caffè. Le emozioni si rincorrono ripensando alla caparbietà del bisnonno Ambrogio e a quei quattordici anni trascorsi lavorando duramente in quel paese lontano. Quanta strada è stata fatta da allora e quante persone si sono dedicate con dedizione e professionalità alla diffusione e allo sviluppo del marchio Cagliari, avendo come unico obiettivo la qualità e il rapporto di fiducia con i clienti. Un trait d’union con il passato che non è mai venuto meno e ha animato la passione di Alberto Cagliari, papà di Alessandra, fin da quando acquistò la prima macchina del caffè da un collezionista, il primo pezzo di una raccolta che oggi conta oltre 130 esemplari di cui alcuni esemplari rari sono presenti nel nuovo Museo ‘Le Macchine da caffè’. Pezzi unici dei primi del Novecento, ancora alimentati a carbone, come la Victoria Arduino, con l’inconfondibile aquila di bronzo, la serie Faema degli anni ’50 dalle linee avveniristiche ispirate ai pianeti del Sistema Solare; la San Marco ‘Lollobrigida’ cosi simile alle curve sinuose della famosa attrice, la Pavoni Concorso disegnata da Designers di fama mondiale, fino agli esemplari colorati degli anni ‘70. Un giacimento inestimabile che evidenzia l’evoluzione del design e della tecnologia nella preparazione dell’espresso italiano.

Luca Bonacini

Visti i debiti lasciati dalla passata amministrazione ( vi invito a controllare chi era responsabile, non voglio alimentare polemiche), che ha preferito non gestire il problema e lasciarlo a chi sareb