NICOLETTA TEMPERA
Cronaca

Evasione e fuga dopo la laurea. Sospetti sulla mamma di Cavallari. Indagini su contanti e telefono

Gli investigatori stanno svolgendo accertamenti per capire se li abbia consegnati lei al figlio . Il magistrato di sorveglianza aveva incaricato la donna della custodia, durante il permesso, del detenuto.

Andrea Cavallari, 26 anni, è stato arrestato negli scorsi giorni a Lloret de Mar, in Spagna, dove era fuggito dopo l’evasione

Andrea Cavallari, 26 anni, è stato arrestato negli scorsi giorni a Lloret de Mar, in Spagna, dove era fuggito dopo l’evasione

Avrebbe dovuto vigilare su suo figlio, come disposto dal magistrato di sorveglianza. E invece la mamma di Andrea Cavallari ha dichiarato agli inquirenti di aver ‘perso di vista’ il ragazzo, allontanatosi a suo dire con una fantomatica fidanzata, poco dopo il pranzo di laurea al ristorante ‘The man and the sea’ di via Righi. Una ‘distrazione’ non da poco. Ma a pesare sulla posizione della donna sono adesso anche dei sospetti su un suo ruolo ‘attivo’ nella fuga del figlio in Spagna: dai primi riscontri degli inquirenti, sembra emergere la possibilità che sia stata proprio lei a consegnare a Cavallari i contanti ed il cellulare intestato a una terza persona con cui avrebbe concretizzato il suo piano di evasione.

Le indagini per individuare i fiancheggiatori che avrebbero favorito la ‘gita’ in Spagna del ragazzo, condannato in via definitiva a 11 anni e 10 mesi per la strage alla Lanterna Azzurra di Corinaldo, sono affidate ai poliziotti penitenziari del Nir e ai carabinieri del Nucleo investigativo, coordinati dal pm Andrea De Feis. A Corinaldo morirono, a causa delle condotte scellerate di Cavallari e dei suoi compagni che spruzzarono spray urticante nella discoteca strapiena per il concerto di Sfera Ebbasta, sei persone.

Quel che finora è certo è che quella di Cavallari non sia stata un’evasione immaginata sul momento, ma un piano studiato nei dettagli. Qualora i sospetti sulla madre del detenuto si concretizzassero, la donna potrebbe essere indagata per procurata evasione, oltre che per inosservanza ai provvedimenti dell’autorità, visto che il magistrato di Sorveglianza, autorizzando il permesso di necessità, aveva incaricato proprio lei della custodia del ragazzo, fino al suo rientro alla Dozza.

Riguardo i giorni della fuga, iniziata il 3 luglio e conclusasi il 17, Cavallari, oltre al cellulare con scheda italiana, utilizzato fino a Ventimiglia, si sarebbe servito anche di un’altra utenza: probabilmente una scheda ‘usa e getta’, acquistata in Spagna. E avrebbe pagato i ‘blablacar’ e le auto Ncc con cui si è spostato in contanti. Al momento dell’arresto aveva con sé un documento di identità contraffatto, 800 euro risultati falsi (forse reperiti all’estero) e una carta di credito carica, intestata a una ragazza. Ora, in attesa dell’estradizione del detenuto, rintracciato come un turista qualsiasi a Lloret de Mar, gli investigatori stanno approfondendo gli accertamenti sulla cerchia dei famigliari di Cavallari e sugli amici che potrebbero aver contribuito al suo piano di fuga fornendogli tutto il ‘pacchetto’. Gli inquirenti sono ancora in attesa che dalla Spagna vengano consegnati i tabulati telefonici, mentre il telefonino e il resto delle pertinenze sotto sequestro dovrebbero arrivare assieme a Cavallari, quando verrà estradato in Italia.