REDAZIONE MODENA

Fondazione Cassa, i progetti: "Salute, ambiente e formazione"

Il presidente Vincenzi: "Aiuti all’hospice di San Martino e in favore del corso di laurea in bioingengeria"

Il presidente Vincenzi: "Aiuti all’hospice di San Martino e in favore del corso di laurea in bioingengeria"

Il presidente Vincenzi: "Aiuti all’hospice di San Martino e in favore del corso di laurea in bioingengeria"

Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola crocevia strategico per garantire politiche di welfare e crescita della Bassa modenese. E’ il ruolo che l’Ente si è assegnato dopo la presentazione dei documenti programmatici triennale 2025-2027 e annuale 2025. La misura dell’impegno di Fondazione CRMIR è nelle ingenti risorse riversate nei prossimi tre anni in cultura, salute, economia, formazione, ambiente. L’intero importo di erogazioni nel triennio assommerà a 5,1 milioni di euro, ovvero 1,7 milioni all’anno (+ 27% rispetto al triennio 2022-2024).

"La missione tracciata - afferma il presidente Francesco Vincenzi (foto) – sarà molto impegnativa ed è dettata da progetti importanti e lungimiranti che andremo a sottoscrivere, ma anche soprattutto a controllare perché conseguano l’obiettivo che ci siamo dati. Guardano a salute, formazione, con una particolare attenzione alle nuove generazioni, ma anche alla cura e benessere delle persone, in specie di chi ha più bisogno degli altri". A questi settori sarà destinato tra il 70-80% delle risorse disponibili per l’attività erogativa. Tra gli impegni spiccano il contributo (1 milione di euro) per l’hospice San Martino, ma anche i 100mila euro/anno per 15 anni in favore della istituzione del corso di laurea magistrale in Bioingegneria per l’innovazione in medicina, il Premio biennale Pico e il format "I giorni della Terra", che diventerà a cadenza biennale. Poi, c’è il sostegno alla attività della Fondazione ITS (Istituto Tecnico Superiore nuove tecnologie della vita di Mirandola) ed alla Fondazione Scuola di Musica "Carlo e Guglielmo Andreoli", oltre a quello offerto ad associazioni e cooperative sociali del territorio.

"Oggi, però, siamo consapevoli – aggiunge Vincenzi guardando al contesto in cui opera la Fondazione - che il territorio ha bisogno di essere più attrattivo non solo per quanto riguarda i giovani, ma anche per il lavoro. Per noi diventa importante capire, quindi, quale può essere il contributo della Fondazione in termini di crescita e formazione professionale dei ragazzi". Il traguardo immaginato dalla Fondazione è creare una sorta di "Città dei Ragazzi dell’Area Nord" che sviluppi "percorsi professionalizzanti in accordo con le imprese perché quei giovani che escono dal circuito scolastico senza diploma cerchino un proprio futuro e trovino facilmente lavoro".

Alberto Greco