Sembra funzionare, almeno in Emilia-Romagna e a Modena, il programma nazionale Gol (Garanzia occupabilità dei lavoratori). Si tratta dello strumento di politica attiva che, attraverso percorsi personalizzati, ha l’obiettivo di favorire il reinserimento lavorativo dei disoccupati, dei percettori del reddito di cittadinanza. Tra il 20 luglio e il 30 novembre le persone prese in carico dai Centri per l’impiego di Modena e provincia sono state 5.967. Nel dettaglio, il Centro per l’impiego di Modena ha preso in carico 1.966 persone, quello di Carpi 906, 424 quello di Castelfranco, 776 quello di Mirandola, 274 quello di Pavullo, 989 quello di Sassuolo e 632 il Centro per l’impiego di Vignola.
A livello regionale l’identikit delle persone rivela che quasi il 68% è donna e uno su cinque under 29; la fascia di età maggiormente rappresentata (36,1%) è quella compresa tra i 40 e 54 anni, seguita dagli over 55 (21,6%) e dai 30-39 enni (21,5%).
"Dal monitoraggio emerge come i beneficiari del reddito di cittadinanza, che non percepiscono altri trattamenti, risultino essere i soggetti più lontani dal mondo del lavoro e con le maggiori difficoltà di inserimento – commenta la segretaria generale della Cisl Emilia Centrale Rosamaria Papaleo – Per la maggior parte di loro si profila la necessità di un percorso di riqualificazione professionale". Il quadro è diverso, invece, per quanto riguarda i percettori del reddito di cittadinanza che ricevono anche trattamenti di Naspi. "A fare la differenza – spiega Papaleo – sono le esperienze lavorative recenti. I percettori del rdc che prendono anche la Naspi sono molto più vicini al mondo del lavoro". Sono disponibili quattro percorsi: reinserimento lavorativo per chi ha un profilo compatibile con l’offerta di lavoro (work ready); aggiornamento per chi ha un profilo non del tutto adeguato e necessita di formazione di breve durata (upskilling); riqualificazione per chi ha un profilo poco spendibile (reskilling).