
Il mercato del Modena ha mostrato un profilo internazionale: la storia racconta aneddoti di fuoriclasse e bidoni, eccone alcuni
di Rossano DonniniA come Andelkovic. Il difensore sloveno Sinisa Andjelkovic (classe 1986) disputò 32 partite con 2 reti nel 2012-13. In prestito dal Palermo, rientrò subito in Sicilia.
B come Babacar. Reduce da un solo gol a Padova, il senegalese Khouma El Babacar (1993) ne realizzò 20 e il Modena sfiorò la Serie A.
C come Cinesinho. Interno di straordinario talento, il brasiliano Cinesinho (1935-2011) vestì il gialloblù nel 1962-63 in 20 partite con 3 reti. Chi ha potuto vederle non le ha mai dimenticate.
D come decisivo. Lo spostamento del brasiliano Paulo Azzi (1994) da esterno di centrocampo a terzino goleador fu fondamentale per la promozione in B nel 2021-22.
E come enigmatico. Fuoriclasse o giocoliere? Cos’era il fantasista brasiliano Sodinha (1988), capace di numeri spettacolari e clamorose latitanze, in due stagioni non si è mai capito.
F come Frey. Per il difensore francese Nicolas Frey (1984) 88 partite in gialloblù, pareva sempre in affanno ma riusciva a cavarsela.
G come Gyan. Per l’attaccante ghanese Asamoah Gyan (1985) 54 partite e 15 gol a Modena prima di finire in Cina, dove diventò uno dei calciatori più pagati del mondo.
H come Hermann. L’interno tedesco Günther Herrmann (1939-2023), 9 volte nazionale, nell’estate del 1962 andò in ritiro a Zocca ma poi non fu tesserato e al suo posto arrivò Cinesinho.
I come insuperabile. Il difensore maliano Mahamet Diagouraga (1984) nelle giornate sì era un muro invalicabile. In quelle no, più numerose, da ’Papi’ diventava ’Sciaguraga’.
J come Jonathan. Il nome dell’attaccante francese Biabiany (1988). Veloce, capace di saltare l’uomo con facilità, in gialloblù realizzò 9 reti in 53 partite prima di spiccare il volo per la massima serie.
K come Kamara. Arrivato pressoché sconosciuto, l’attaccante senegalese Diomansy Kamara (1980) con giocate estemporanee diventò un punto fermo della ’Longobarda’ e l’idolo dei tifosi.
L come legnate. Le conclusioni a rete del centravanti uruguaiano Raul Banfi (1914-1982), 48 reti in 74 partite in gialloblù fra il 1939 e il 1944.
M come Merighi. Nel 1963, davanti a oltre 30 mila spettatori, il Modena batteva 1-0 la Juve con gol dell’interno argentino Rubén Merighi (1941), lo straniero con più presenze in gialloblù, 225.
N come nessuna. Le reti realizzate dall’attaccante gambiano Ali Sowe (1994) in gialloblù. Ma i gol ha poi dimostrato di saperli fare diventando capocannoniere in Albania.
O come Olvedi. Cognome italianizzato di Ferenc (Francesco) Öhlmacher (1899-1980), interno ungherese che nel campionato di Prima Divisione 1925-26 andò a segno 10 volte in 18 partite.
P come Popescu. Con lo spostamento da terzino a mediano, voluto da Ciro Capuano, il romeno Stefan Popescu (1993) disputò il campionato della vita.
Q come quantità. Tanta quella che metteva il colombiano Jorge Bolaño (1977-2025), un indomito lottatore con due complicate stagioni in gialloblù.
R come Roberts. Del Modena il centromediano inglese John Roberts (1883-1925) fu il primo straniero, giocatore e allenatore dal 1913 al 1916, prima di tornare in patria e sopravvivere alla Battaglia della Somme.
S come Sørensen. In Danimarca l’interno Erling Sørensen (1920-2002) era soprannominato ’Balletmesteren’, maestro del pallone. Lo si capì nel 1949-50, con 15 reti in 34 partite di B.
T come Toro. Quando c’era una punizione tutti al Braglia invocavano Jorge Toro (1939-2024), interno cileno dal passo compassato e dal lancio millimetrico, specialista dei calci piazzati. Arrivò nel 1963 e partì nel 1971.
U come uruguaiana. La nazionalità del bomber Pablo Granoche (1983), autore di 41 gol nelle 91 partite complessive disputate a Modena. Capocannoniere della B nel 2015 con 19 reti.
V come velocità. Una freccia era l’ala slovena Dejan Lazarevic (1990), 32 partite e 5 reti a Modena. Pareva destinato a una carriera importante ma poi si spense.
W come Winkler. In due campionati di Prima Divisione, 1924-25 e 1925-26, l’interno ungherese Robert Winkler (1900-1971) realizzò 20 reti in 31 partite. Fisico, tecnica e tiro potente le armi vincenti.
X come XXXXL. La taglia extralarge del centravanti ungherese Balint Bajner (1990), 16 presenze, un gol e tante punizioni contro perché a ogni contrasto gli veniva fischiato il fallo.
Y come Young Boys. Il club svizzero dove chiuse la carriera l’interno tedesco Albert Brülls (1937-2004), a Modena dal 1962 al 1965 con 7 reti in 63 partite. E si pensava che il tedesco buono fosse lui e non Haller!
Z come Zaaboub. Il centrocampista algerino Sofiane Zaaboub (1983) arrivò a Modena nel 2002 ma la prima squadra non la vide mai e se ne andò l’anno dopo.