Era già stato condannato per maltrattamenti e rinviato a giudizio per stalking. Eppure ha continuato a perseguitare ‘pericolosamente’ l’ex moglie, così pure i due figli. Il nove dicembre scorso, su delega della procura i carabinieri di Sassuolo hanno arrestato lo stalker: un 50enne. Nei confronti dell’uomo, infatti, i militari hanno eseguito la misura cautelare della custodia cautelare in carcere emessa dal Gip su richiesta della procura per il reato di stalking. In base a quanto accertato dai carabinieri, infatti, l’indagato non si è mai rassegnato alla fine della relazione con l’ex moglie, continuando a minacciarla e molestarla. Non solo: l’uomo si sarebbe ‘accanito’ anche contro i due figlioletti, facendo vivere la donna e i bambini in un perdurante e grave stato d’ansia e paura. Mamma e figli erano arrivati a temere per la propria incolumità tanto da cambiare i propri stili di vita: la vittima si era pure licenziata dal luogo di lavoro, dove lo stalker continuava a presentarsi. Parliamo di un 50enne già condannato per maltrattamenti appunto e rinviato a giudizio in un altro procedimento a suo carico, che lo vede alla sbarra sempre con l’accusa di atti persecutori sempre nei confronti della ex coniuge. Un uomo che, a quanto pare, non si è fermato dinanzi a nulla: neppure dinanzi alla decadenza della responsabilità genitoriale a ai due provvedimenti di allontanamento emessi dal Tribunale di Modena. In base a quanto accertato dai carabinieri, infatti, l’indagato dallo scorso luglio aveva continuato a minacciare la donna e i figli, sostenendo di non voler accettare la fine del rapporto matrimoniale, risalente al 2019. per questo motivo aveva continuato a presentarsi davanti all’abitazione dell’ex coniuge e dei bambini, appostandosi all’esterno ma anche, talvolta, cercando di forzare la serratura ed intimando loro di aprirgli la porta. Non ottenendo risposta, il 50enne era arrivato a nascondersi all’interno dello stabile, sorprendendo la famiglia all’uscita dall’appartamento. In una occasione l’indagato aveva anche posizionato un biglietto minaccioso sul parabrezza dell’auto dell’ex moglie, parcheggiata all’esterno del luogo di lavoro. Per questo motivo la vittima aveva deciso di licenziarsi. Ora il 50enne è stato trasferito in carcere.
v. r.