Le curiosità. Dal nipote di Piccaluga alle 12mila ’pins’ di Cosimo Costa

Al Braglia di Modena, la presenza di Angelo Casalone, nipote dell'ex attaccante Angelo Piccaluga, ha emozionato i collezionisti con una raccolta celebrativa. Casalone ha mostrato foto e ricordi dello zio, incluso un aneddoto commovente sul rigore fallito contro la Juventus. La passione per il collezionismo calcistico è stata evidenziata anche da Cosimo Costa e Andrea Guzzetti, con una vasta collezione di pins e memorabilia legate alle squadre italiane.

Dal nipote di Piccaluga alle 12mila ’pins’ di Cosimo Costa

Dal nipote di Piccaluga alle 12mila ’pins’ di Cosimo Costa

In chiave gialloblù particolarmente apprezzata la presenza al Braglia di Angelo Casalone, nipote di Angelo Piccaluga (1906-1993), attaccante del Modena dal 1927 al 1934 con 194 presenze e 46 reti e due volte azzurro nel 1929. Casalone è venuto da Vercelli insieme alla moglie Elisabetta (i due nella foto) per mostrare ai collezionisti modenesi una raccolta di fotografie e altro materiale celebrativo riguardante la carriera dello zio. Mentre su uno schermo venivano proiettate immagini di Piccaluga, lui raccontava aneddoti sullo zio, fra questi il ricordo che anche negli ultimi anni di vita lo amareggiava di un rigore fallito contro la Juventus, vittoriosa 1-0 sul campo dei canarini, perché oltre alla sconfitta significava l’ormai imminente retrocessione nella serie cadetta. "Il desiderio del nonno era di donare tutto questo materiale al Modena, ecco il motivo della mia presenza" ha spiegato Casalone. Nei tempi di maggior fulgore, gli Anni 80 e i primi 90, quando ancora non imperversava Internet, le rassegne organizzate dalla FICMC contavano fino a 100 espositori, al Braglia erano poco meno di una ventina. Importante la presenza di Cosimo Costa di Vercelli, possessore di oltre 12mila pins di tutti i tempi esclusivamente di squadre italiane. Una passione iniziata a 16 anni, nel 1976, quando il Torino, la sua squadra del cuore, vinse l’ultimo scudetto. È proprio del Torino uno dei distintivi ai quali è più legato, quello uscito dopo la tragedia aerea di Superga del 1949, quando scomparve per intero il Grande Torino di ritorno dal Portogallo. "Attraverso i diversi pins si può ricostriure la storia delle squadre di calcio. Ci sono quelli che rievocano la conquista della prima stella, di un anniversario particolare, di una vittoria in una manifestazione internazionale ma anche di una tragedia. Molti sono stati fatti coniare dalle stesse società. I pins raccontano, è come se parlassero". Dall’esperto Costa al giovane Andrea Guzzetti, grande tifoso del Grosseto, ma anche del Piombino e dell’Inter, a lui la passione per il collezionismo è esplosa all’età di 15 anni. Adesso possiede oltre 5mila pins. "Uno dei primi del Grosseto e il commemorativo della tragedia del Torino a Superga sono quelli a cui sono più legato". Guzzetti colleziona anche maglie, fotografie e libri, soprattutto di squadre minori, anche dilettantistiche.

Rossano Donnini

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