
Samb piccola piccola, il Modena passeggia
modena
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sambenedettese
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(3-5-2): Gagno; Ingegneri (1’s.t. Prezioso), Pergreffi, Zaro; Mattioli, Gerli, Castiglia (42’s.t. Vaccari), Muroni (34’s.t. Varutti), Mignanelli; Spagnoli (34’s.t. Sodinha), Luppi (1’s.t. Monachello). A disp.: Narciso, Chiossi, Rabiu, Tulissi, Scappini, De Santis, Bearzotti. All. Mignani.
SAMBENEDETTESE (4-3-3): Laborda; Fazzi, Biondi, D’Ambrosio, Enrici (29’s.t. Serafino); D’Angelo, Angiulli, Rossi (9’s.t. Padovan); Botta, Lescano, Trillò (9’s.t. Chacon). A disp.: Nobile, Di Pasquale, Cristini, Mehmetaj, Scrugli, De Goicoechea, De Ciancio, Lombardo, Liporace. All. Montero.
RETI: 9’ Spagnoli, 6’s.t. Muroni, 21’s.t. Monachello, 28’s.t. Castiglia, 44’s.t. Lescano
ARBITRO: Luigi Carella di Bari (Giuseppe Di Giacinto di Teramo e Giulio Basile di Chieti)
NOTE: si gioca a porte chiuse. Ammoniti: 24’s.t. Prezioso, 24’s.t. Botta, 41’s.t. Chacon. Angoli 7-1. Recupero 0’, 3’
Schiantata. Di netto. A Modena, la Samb è venuta giù come colpita da un fulmine. Le sue poche, pochissime certezze, gli sono state sradicate da una squadra dimostratasi troppo più forte. Per la prima volta in questo campionato, i rossoblù hanno subito quattro gol, il peggior risultato da due anni a questa parte. Gli ultimi quattro gol presi risalivano al 24 marzo 2019, quando era stata la Triestina a surclassare i rossoblù. Da allora, la Samb non aveva mai subito più di tre reti. In questa stagione, peraltro, tre gol li aveva presi solo contro Matelica e, mercoledì scorso, contro l’Imolese. Sette gol in due partite basterebbero per puntare il dito contro la difesa, ma sarebbe comunque un’accusa fondata su una visione parziale, perché se contro l’Imolese la Samb aveva giocato a calcio, e anche bene, ieri a Modena non è praticamente scesa in campo dal punto di vista offensivo. Troppo improvviso e troppo deciso il colpo infertogli dagli uomini di Mignani. Ciò non toglie che i problemi difensivi evidenziati mercoledì scorso non si siano ripresentati ieri, nonostante il tentativo di cambiare gli interpreti. Nobile, ad esempio, è rimasto in panca. Al suo posto ecco Laborda, che evidentemente è stato ritenuto in grado di sostituire l’ex Carpi. Pesato sulla bilancia del Braglia, però, Laborda è risultato un peso piuma. Ma gli errori individuali, che tanto avevano condizionato la partita con l’Imolese, non giustificano da soli il tonfo di Modena. Montero, contro i gialloblù, ha scelto il 4-3-3, con Trillò ala, Fazzi ed Enrici sulla linea dei difensori e un centrocampo con Rossi, D’Angelo e Angiulli. Botta è partito largo e di punta ha giocato Lescano. Le poche certezze date alla Samb da Zironelli, insomma, in dieci giorni sono state sconfessate. Il risultato è che i rossoblù, contro un Modena solidissimo, capace di incassare solo tredici reti (compresa quella di Lescano), ci ha messo 9’ per punire i rivieraschi: Fazzi, chiamato a fare il terzino quando al suo arrivo aveva detto di amare particolarmente il ruolo di quinto (e per quel ruolo è stato preso), ha fatto sì la diagonale ma si è fatto sfuggire Spagnoli per l’uno a zero. La Samb, stordita, ha risposto con D’Angelo, che di testa su punizione ha mandato tra le braccia di Gagno. Ma che la squadra di Montero potesse pareggiare, nessuno deve averlo pensato davvero: mai ne ha dato la sensazione nel corso del match, e difatti dall’incornata di D’Angelo al gol della bandiera di Lescano, solo Angiulli ci ha provato, sempre da fuori e sempre senza inquadrare lo specchio.
Dall’altra parte, invece, si suonava tutt’altra musica. Il Modena, che non ha un attacco irresistibile (altrimenti sarebbe lassù col Padova), ha raddoppiato con facilità a inizio ripresa (gran botta nel sette, da fuori, di Muroni), e poi ci si è messo Laborda, che al 21’ s.t. ha respinto centralmente un pallone sul quale Monachello ha concluso al volo: la palla, sghemba e strascicata, è passata sotto alle gambe del portiere argentino per il tre a zero. Il quarto gol è giunto poco dopo: Castiglia ha svettato da corner (marcato da Chacon, un trequartista!) e Laborda un po’ è scivolato e un po’ è svenuto. Manco il gol della bandiera è giunto su azione: Botta ha recuperato palla alto e Lescano ha insaccato al 44’. Questo è quanto: al Braglia la Samb è stata piccola piccola, ancora più piccola di quanto ci si aspetterebbe da una squadra tuttora ottava.
Pierluigi Capriotti