Padova, 22 settembre 2023 – È stata strangolata e lasciata agonizzante sul pavimento di casa Liliana Cojita, la 56enne romena morta ieri pomeriggio a Tombolo, nel Padovano. Ad ucciderla è stato il compagno: un tunisino di 49 anni, che subito dopi si è costituito alla stazione. La dinamica è sempre la stessa, in tutti i femminicidi: una lite furiosa degenerata nel sangue.
Il motivo del litigio è ancora da accertare: sarà il racconto dell’uomo a chiarire i contorni di questo ultimo ed efferato femminicidio. Una delle ipotesi che si stanno facendo largo è legata all’appartamento in cui la coppia viveva. I due aveva affittato una stanza della casa ad un italiano e alla sua compagna – entrambi assenti al momento dell'omicidio – ma avrebbero dovuto lasciarla entro novembre. E il litigio potrebbe essere scoppiato proprio per questo.
Il racconto dell’uomo
Dopo avere ucciso la Liliana, l’uomo si è presentato da solo alla stazione dei carabinieri di Tombolo. "Ho ucciso una donna: l’ho soffocata. Non so cosa mi sia successo. Abbiamo litigato e ho perso la testa", ha raccontato il tunisino ai militari quando si è costituito.
Ieri è stato sentito dal magistrato di turno e subito sono partiti gli accertamenti sulle sue dichiarazioni. La causa della morte la accerterà il medico legale, ma sembra ormai acclarato che la donna sia morta per soffocamento. All’interno dell’appartamento non sono state trovate tacce di sangue.
Il 46enne avrebbe raccontato ogni particolare, senza reticenze, incalzato di carabinieri per avere avere un quadro preciso su quanto è avvenuto. “È in uno stato di non serenità – ha confidato un investigatore – è apparso disperato”.
Chi erano Liliana Cojita e il suo omicida
I due vivevano da qualche tempo nell'appartamento di Tombolo. Liliana Cojita, in Italia dagli inizi del 2000, nessun precedente e senza occupazione; lui invece è da una decina di anni nella penisola in maniera regolare, lavorava come operaio in una ditta della zona ed è già noto alle forze dell'ordine per reati vari.
La coppia, secondo quanto si è appreso, aveva affittato una stanza della casa ad un italiano e alla sua compagna, entrambi assenti al momento dell'omicidio. Massimo riserbo degli inquirenti sulla vicenda e sul movente dell'assassinio che sarebbe avvenuto, pare, nel primo pomeriggio di ieri per una lite poi degenerata sulle cui motivazioni i militari stanno ancora svolgendo approfondimenti.