
Vista sulla palla di Pomodoro e quindi sul mare. L’angolo è quello tra viale Trieste e viale della Repubblica. L’hotel che va all’asta è il Des Bains uno dei primi alberghi della città. E’ stato costruito nei primi anni Venti ed aveva come simbolo le sfingi che contrassegnano ancora le vecchie panchine di piazzale della Libertà. Va all’asta il 7 ottobre ad un prezzo di 2 milioni 265mila euro che con il ribasso d’asta del 25 per cento, in caso di un solo concorrente, arriva a un milione e 698mila euro. Si tratta di un complesso poco sopra i 3mila metri quadrati per cui si vende a poco più di 500 euro al metro quadrato.
Si tratta di un immobile che ha fatto anche in qualche maniera la storia della città ed era un hotel di completamento della Città Giardino dei primi anni del Novecento. Era della famiglia romana D’Aprile che ormai una ventina di anni fa lo cedette ad un società che si chiama Imi Italia srl che vedeva la partecipazione anche della Confesercenti provinciale e per anni è stato gestito da Giancarlo Zuccarini che è stato uno degli uomini di riferimento dell’associazione. Da due anni questo hotel lo ha preso in gestione Daniele Cruciani che, anche lui ex Confesercenti, aveva mantenuto una quota, anche se molto piccola dell’hotel. Si tratta di una struttura di circa tremila metri con un piano interrato e 4 quattro sopra il livello stradale. In totale sono 74 camere anche se 7 sono state accastate come appartamenti turistici, quindi due camere da letto con un unico bagno.
Dalla vendita del complesso, le cui stime sono state eseguite dall’architetto Ferdinando Leoni, è fuori tutto il ristorante ‘Pasta e pizza’ che è di proprietà del presidente dei ristoratori di Confcommercio Mario Di Remigio. Il Des Bains che è un 3 stelle è anche dotato di un garage sotterraneo.
Una storia, quella legata a questo albergo, che corre in parallelo con il crack di Banca delle Marche perché i crediti deteriorati che l’istituto di credito vantava dalla società di gestione sono stati ceduti per un valore sconosciuto, ad una società di cartolarizzazione che pare faccia capo a Milano.
Risulta che non si sia fatto avanti nessuno acquirente per valutare l’albergo e le sue attuali condizioni murarie, per cui è facile che la prima asta, quella fissata per il 7 ottobre, possa anche andare deserta. Quindi è ipotizzabile una ulteriore svalutazione dell’immobile. Il problema dov’è? E’ che si tratta di una struttura che è accastata come hotel e tale resta. Il limite che coduce questo stabile situato in uno dei posti più belli della città dritto ad una vera e propria svendita.
m.g.