Pesaro, furto all'asilo. Rubano i soldi raccolti dai bambini

Vismara, servivano a comprare giochi e libri

La scuola dell’infanzia di Vismara

La scuola dell’infanzia di Vismara

Pesaro, 11 aprile 2019 - Sono entrati a notte fonda nella scuola dell’infanzia di Vismara e hanno rubato l’«anima» ai bambini. Gli hanno preso il ricavato della vendita dei propri lavoretti al mercatino delle meraviglie. Soldi che dovevano servire per comprarsi un po’di giochi, libri, materiale didattico. Ma loro, i bambini, non sanno niente.

Anche se forse hanno intuito qualcosa ieri mattina, quando si sono visti arrivare i carabinieri a scuola, all’ora d’ingresso. Erano le 8. «Venite tutti in palestra che facciamo un gioco», hanno detto le maestre a tutti e novanta. E via in fila. Questo per permettere ai carabinieri di fare i rilievi nelle aule e nei corridoi. Li aveva chiamati la bidella, sconvolta. Quando è arrivata, alle 7,10 del mattino, ha trovato il caos: fogli e materiale sparsi dappertutto, cassetti svuotati, armadietti scassinati.

Sparito il computer e soprattutto i soldi. I bambini li avevano guadagnati con fatica, assieme ai loro genitori e alle maestre. Erano il frutto della vendita di alcuni lavoretti ed oggetti, portati al mercatino delle meraviglie: uno dei momenti più attesi dell’anno, dove ritrovarsi, conoscersi con altri coetanei, e soprattutto dove tirare su qualche soldo per far fronte alle necessità.

Un piccolo tesoretto, poco meno di un migliaio di euro che sarebbe servito per arricchire gli ambienti della scuola dell’infanzia con giochi didattici, lavagne, libri e quant’altro. I ladri forse sapevano, perché raramente prendono di mira le scuole di quel tipo. E hanno agito senza rischiare niente. Sono entrati da una porta secondaria che dà su un parcheggio, ma che è protetta da un muretto, da un albero e sopratutto dal buio della notte.

Hanno scardinato la porta d’ingresso con un piede di porco. Quindi sono entrati, evitando anche il sensore che segnala la presenza di estranei (non un vero e proprio sistema di allarme, ma un semplice cicalio per dissuadere) e hanno divelto gli sportelli degli armadietti aprendoli tutti e rovistando ovunque, anche nei cassetti. Una volta trovati i soldi dei risparmi dei bambini, non si sono accontentati e sono andati anche al caffé, forzando la macchinetta con l’incasso dei pochi spiccioli.

Infine se ne sono andati col bottino: soldi in contanti e computer per un valore di circa duemila euro. Molti di più i danni. Molto di più ancora il dispiacere provocato: «Ormai non c’è più limite – afferma la vice preside Alessandra Mainoldi – ci si accanisce anche su una scuola dell’infanzia e sui soldi dei bambini. Ciò che più ci dispiace è che è stato violato un luogo così significativo e delicato, abitato dall’innocenza. Ma questi sono i tempi».