
Genio civile, lavori sull’edificio. Un cantiere lungo 400 giorni. Trasferimento per 72 dipendenti
Tutto il blocco che è dietro all’ex casa del fascio di piazzale Matteotti da ieri è al centro di una serie di lavori per la messa in sicurezza dello stabile anche e soprattutto sotto il profilo sismico: la resistenza in caso di terremoto è ora calcolata 0,1 e deve essere portata a 0,6.
Una mattinata un po’ particolare perché gli automobilisti che scorrevano lungo via Buozzi rallentavano curiosi vedendo tante persone che erano ferme davanti al portoncino che immette negli uffici del Genio Civile. Per molti pesaresi un edificio, quersto di epoca fascista, se non disabitato quasi ‘fantasma’, tanto che qualcuno, preoccupato, si è anche fermato per chiedere: "Cosa ci fa tutta questa gente qui davanti? E’ successo qualcosa?". Non solo questo perché la prima cosa che chiede l’assessore Francesco Baldelli arrivando, è questa: "Ma questa pallacanestro come va? Spettacolo poco bello quello di domenica e non sono andato via per rispetto delle gente e della città".
Comunque, folclore a parte, sul piatto l’assessore Baldelli per la riqualificazione dello stabile, ha messo un milione e mezzo di euro "perché la Regione si prende cura dei suoi palazzi, soprattutto di quelli che vengono ritenuti strategici perché all’interno di questo stabile ci sono 72 dipendenti molti dei quali sono impegnati nei lavori idraulici in una città che ha subito anche recentemente una ulluvione". Il Genio Civile viene infatti ritenuto uno dei cardini di tutto l’impianto legato, in caso di calamità, alla Protezione Civile.
Una occasione, quella di ieri mattina, per presentare i lavori – al fianco Baldelli aveva l’architetto Nardo Goffi ora capo dell’urbanistica della Regione – quindi ingegneri e architetti impegnati in questa ‘rivitalizzazione‘ di questo steccato che risale ai primi del Novecento. In totale circa 3.000 metri quadrati per 72 dipendenti che verranno fatti confluire in un altro stabile sempre della Regione in via Mazzolari. Un trasloco che durerà 400 giorni perché tanto ci vorrà per mettere in sicurezza sotto il profilo sismico questa stecca che scende da piazzale Matteotti lungo via Buozzi e via Gransci fino quasi all’altezza della Provincia. Fuori dai lavori il primo blocco e cioè quello dell’ex casa del fascio, con la facciata in stile post neo classico, anche perché la proprietà è di un fondo immobiliare che fa riferimento ad un pool di banche.
Lavori più di sostanza che estetici "anche se siamo di fronte ad un palazzo che fa parte della memoria storica della città ed è anche sottoposto a vincolo da parte della Soprintendenza (i tecnici si sono dovuti raffrontare con Simona Guida, ndr )". Più di sostanza perché sono da rafforzare le fondamenta attraverso la creazione di nuove strutture murarie che vadano ad allegire il carico dei quattro piloni portanti che il tempo ha corroso.
L’assessore Baldelli ha rimarcato l’attenzione della Regione per la città e anche ricordato che sono stati stanziati 204 milioni per il nuovo ospedale. Un annuncio che si è concluso con la firma della consegna dei lavori alla ditta che ha vinto l’appalto e cioè la GM costruzione di Fano che fa riferimento a Michele Sorge, l’imprenditore che aveva vinto l’appalto per la ristrutturazione del vecchio palas di viale Marconi ed anche la nuova piscina di Fano.
m.g.