Pd: eccolo il dossier anti Bomprezzi: "Ambizioni personali e favoritismi"

Pubblichiamo il documento firmato dai sei consiglieri regionali dem contro la segretaria marchigiana del partito

Pd: eccolo il dossier anti Bomprezzi: "Ambizioni personali e favoritismi"

Pd: eccolo il dossier anti Bomprezzi: "Ambizioni personali e favoritismi"

Partito diviso, il timore di favoritismi per dare il via libera al terzo mandato dei consiglieri regionali (alcuni sì e altri no), le candidature in vista delle Regionali. Sono stati questi alcuni dei temi cruciali finiti nel dossier firmato da sei consiglieri regionali appartenenti alla minoranza del Pd marchigiano contro la segretaria Chantal Bomprezzi. Dossier che è stato poi al centro dell’incontro avuto a Roma con la segretaria nazionale Elly Schlein e alla quale hanno partecipato fisicamente Maurizio Mangialardi e Anna Casini, da remoto Andrea Biancani, Manuela Bora, Micaela Vitri e Fabrizio Cesetti.

Ebbene, oggi pubblichiamo ampi stralci del dossier che sta terremotando il Pd marchigiano.

Il contesto

"Pur con la sconfitta subita dal centrosinistra alle elezioni del settembre 2020 – scrivono i sei consiglieri regionali – il Partito Democratico si è confermato come il principale partito marchigiano, ottenendo il 25,11%, eleggendo 8 consiglieri regionali che costituiscono l’attuale gruppo. Il segretario di allora Giovanni Gostoli, in seguito al risultato, si dimise. Il partito è stato quindi commissariato dapprima con la nomina di Matteo Mauri (commissario ad acta) e poi da Alberto Losacco, commissario da marzo 2022 fino allo svolgimento del congresso regionale che si è tenuto il 26 febbraio 2023 mediante primarie in concomitanza con quelle per la segreteria nazionale. Noi riteniamo che la nostra Regione sia contendibile e che ci siano elevate probabilità di successo, a condizione che il partito rimanga unito, riesca a proporre un programma forte, con alleanze larghe e un/una candidato/a Presidente autorevole".

Le accuse: no personalismi

"L’obiettivo per noi è vincere, non soddisfare le ambizioni personali di qualcuno: essere eletto/a consigliere/a di opposizione dovrebbe rimanere un tema secondario rispetto all’interesse generale e primario, che è collettivo: sconfiggere la destra e tornare al governo delle Marche. Al solo fine di massimizzare queste possibilità di vittoria e per il bene del partito, siamo ad articolare le seguenti proposte".

Spazio alla minoranza

"Rileviamo la necessità di un riequilibrio generale e complessivo del Pd Marche, di organismi dirigenti nei quali sia riconosciuta la dignità, la rappresentanza e l’agibilità politica di tutte le anime che compongono il partito marchigiano. È indispensabile una gestione realmente unitaria, sia per quanto riguarda la direzione che per quanto riguarda la segreteria".

Elezioni regionali

"Va aperto un dossier specifico per le Marche. Per vincere le Regionali del 2025 è necessario tenere unito il partito sulla base di un patto chiaro, capace di motivare al massimo militanti, dirigenti, eletti. Chiediamo che sia fatta chiarezza sulle “regole di ingaggio”, ovvero innanzitutto sulle modalità di stesura del programma, sugli alleati e sulla modalità di individuazione del candidato/a Presidente".

Il terzo mandato

"Per quanto riguarda la possibilità di deroga per svolgere un terzo mandato da consigliere/a regionale, chiediamo che non sia decisa in modo discrezionale da una segreteria non unitaria. O si offre questa possibilità a tutti coloro i quali hanno svolto due mandati o a nessuno".

Il programma

"Sulla stesura del programma, chiediamo che il gruppo consiliare sia coinvolto a pieno titolo: in questi anni abbiamo presentato centinaia di atti ispettivi, proposte di legge, mozioni e ordini del giorno. Sarebbe autolesionista non includere la nostra esperienza nella individuazione dei temi e delle soluzioni da proporre ai marchigiani".

Alleanze

"Per quanto riguarda le alleanze, segnaliamo la piena sinergia tra il nostro gruppo e quello del Movimento 5 Stelle. Una sinergia che si è costruita con paziente tessitura in questi anni di comune opposizione. Chiediamo e proponiamo una coalizione larga, capace di includere il M5S, Sinistra Italia, Europa Verde, il Partito Socialista intavolando contestualmente un dialogo con Italia Viva, Azione, + Europa sul modello della coalizione di centrosinistra in Abruzzo".

Il candidato presidente

Per quanto riguarda le modalità di individuazione del candidato/a Presidente, crediamo nel valore delle primarie. Lo riteniamo uno strumento quasi obbligato qualora non si riuscisse a giungere alla gestione unitaria".