
Imbrò al tiro quando ancora la partita è in mano pesarese: lo dice il tabellone dietro
Mal di trasferta. Dei 38 punti conquistati sin qui, solo 10 la Vuelle li ha strappati lontano da casa. Ma ricontrollare il play-by-play della partita di Cremona è come guardare un film dell’orrore. Di stupidaggini – dopo il +19 siglato da Imbrò al 14’ - i biancorossi ne hanno combinate veramente tante, finendo per compromettere, per superficialità e scelte poco lucide, una gara che aveva in pugno. Vero è che prendere un largo vantaggio nel 1° tempo è troppo presto per potersi sentire al sicuro, ma Pesaro doveva impedire che Cremona tornasse negli spogliatoi convinta di poterla riaprire; invece negli ultimi 3’ Pesaro ha subìto un break di 7-0, poi King ha fatto 0/2 ai liberi, quindi De Laurentiis ha sfondato e la Juvi è risalita a -8 prima dell’intervallo. Già a quel punto l’inerzia della partita non era più biancorossa. Ma il peggio doveva ancora venire, in un terzo quarto disastroso in cui la squadra di Leka ha concesso ben 27 punti ai padroni di casa: spiccano la palla persa banalmente che ha concesso a Polanco il contropiede del -3, il fallo in attacco di Bucarelli che becca anche tecnico per proteste, il passaggio orizzontale di Ahmad (che manco al minibasket) intercettato da Bertetti, fino al sorpasso prima dell’ultimo riposo. Solo una sfuriata di Ahmad, che segna 9 punti consecutivi, con due giochi da tre punti, permette ai suoi di rimanere lì quando comincia l’ultimo quarto. Poi però Imbrò fallisce il colpo del ko, gli arbitri invertono una rimessa che costerà cara perché Maretto manca il rimbalzo e commette fallo regalando due liberi a Washington, Ahmad sfonda a 2’ dal gong, King si fa montare in testa da Massone (1.90!) che segna in tap-in, lo stesso americano fallisce la tripla aperta che dà a Cremona la palla per provare a vincere nei tempi regolamentari. Nel supplementare grida vendetta il secondo rimbalzo offensivo concesso a Massone, la stoppata presa da Bucarelli, la forzatura di Ahmad a un minuto dalla fine; infine De Laurentiis si fa sorprendere da Barbante dopo che Leka lo aveva rimesso in campo proprio per la difesa, togliendo Zanotti che aveva segnato i due liberi dell’ultimo vantaggio. La ciliegina è il tiro forzato, ma soprattutto affrettato, di King che con 27’’ sul cronometro non ha capito che conveniva magari morire con la palla in mano piuttosto che concedere a Cremona l’ultima occasione. In tutto questo, è giusto dire che con un vero playmaker questa partita Pesaro non l’avrebbe mai persa. Nel dopo gara Leka ha parlato di mancanza di personalità, ma quel che manca, forse più dei muscoli sotto canestro per prendere i rimbalzi che contano, è il fosforo per fare le scelte giuste quando la palla scotta. Ed è grave non riuscire a gestire un tesoretto di 5 punti negli ultimi 2’. Più dei 19 punti quando ne mancano 25’.
Elisabetta Ferri