La Vis segna pochi gol Ma sono tutti pesanti

Ognuno ha portato 1,35 punti, solo Cesena e Lucchese hanno fatto meglio. Con appena quattro sconfitte i biancorossi vengono subito dopo le prime

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La vittoria con l’Olbia porta riconoscibili tutti i segni della Vis di Banchini. Squadra in apparenza disadorna e imperfetta ma terribilmente lucida e concreta. Quei segni sono la capacità di resistere prima e di incidere poi, la crescita di rendimento nella ripresa, la qualità e tempestività dei cambi, il cinismo in zona gol.

C’è poi un dato che marca una differenza netta col passato: col

debutto da titolare di Pellizzari, il tecnico lombardo ha di fatto utilizzato tutti i 25 elementi della rosa, ed eccezione del secondo portiere Campani. L’unico che rischia seriamente la panchina permanente, visto il super rendimento di Farroni (17 gare intere, media voto che sfiora il 6,40).

Anche contro i galluresi, sarebbe stato un primo tempo sconcertante (zero tiri in porta, una mezza dozzina di palloni banalmente persi in costruzione), se non fossimo stati abituati a portare pazienza. Alla fine ripagata, nel modo chiesto dal tecnico: trovare la strada per vincere senza andare in confusione, contro

un avversario che subisce molti gol nella ripresa. Quando l’Olbia, reso più spuntato dalle fatiche di Udoh, dall’uscita di Mancini e dall’assenza di Ragatzu, ha concesso palla – sempre per dirla con Banchini – la Vis ha potuto concedersi più pressione, due punte nuove (Gucci e Cannavò) e due trequartisti (Tonso e Marcandella). Con capitan Gavazzi addirittura in veste di regista basso. E quando cominci a portare su molti uomini (apprezzabile anche il contributo di Pellizzari), le occasioni arrivano. Bello il gol su azione, alla quale hanno partecipato tre dei nuovi entrati (spizzata di Gucci, assist di Marcandella), importante che sia venuto da Cannavò, fin lì a segno solo su rigore. E con questo, sono 12 (su 17) firmati dagli attaccanti.

La Vis segna poco (solo 3 squadre hanno fatto peggio) ma sono gol ad alto valore aggiunto: ognuno di essi ha fruttato in media 1,35 punti. Solo Cesena (1,45) e Lucchese (1,37) hanno fatto meglio. La Vis è dura da metter sotto e difatti perde poco (4 volte); in questo addirittura si piazza alle spalle delle prime tre. La Vis ha indirizzato 8 partite (comprese le 5 vittorie) con le reti del secondo tempo. E ha segnato 5 volte con i subentrati, a conferma che "con i cambi nel calcio moderno sposti gli equilibri", diceva Banchini. La Vis migliora nella tenuta difensiva (quinta gara senza subire), riprende il filo della continuità interrotto con le sconfitte contro le due big Reggiana e Modena, unici ko nelle ultime 12 giornate. Infine, dato tutt’altro che trascurabile: negli scontri diretti ha vinto 5 volte, pareggiato altrettante e perso una (con la Pistoiese). Domenica prossima (ore 17,30) arriva quello casalingo con l’Imolese, in crisi di risultati e di punti (complice il -2) ma sempre votata al gioco e capace di tenere in scacco il Modena ben oltre il 90’. Ed è la partita che può dare vera consistenza, più ancora del successivo derby di Ancona, al girone d’andata dei biancorossi.