"Vis, è un vero peccato: noi abbiamo dato tutto"

Bakayoko rilegge il derby con la Fermana: "Ci è mancato il colpo del ko. Quando la serie è negativa basta un clic per svoltare, serve solo il lavoro"

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Incantesimo spezzato dopo 622 minuti. Con una magia di Fedato. Protagonista dei tabellini biancorossi: 5 gol dei 7 segnati fino a oggi dalla Vis Pesaro portano la sua firma. Di cui 2 decisive in chiave vittoria (Fiorenzuola e San Donato), e le restanti 3, spalmate su altrettanti match, fondamentali per strappare almeno un punto a gara. Per un totale di 9 punti dei 15 fino a qui collezionati. Vis Fedato-dipendente? No, perché il classe ’92 è parso a più riprese anteporre il bene della squadra alle statistiche personali. Importanti in una stagione dal sapore di riscatto, ma in secondo piano rispetto al bene del gruppo di Sassarini. Che i tre punti non li trova dal 9 ottobre scorso. Contro la Fermana si è vista una Vis coriacea, almeno nel primo tempo. Figlia delle geometrie pulite e precise di Valdifiori (condizione da affinare, però piedi educatissimi), del coraggio intelligente di Aucelli e della forza propulsiva di Cannavò, uno che il gol ancora non l’ha trovato, ma nell’economia della gara si è rivelato prezioso. Biancorossi a trazione offensiva, dunque, su un manto reso pesante dalla pioggia caduta su Pesaro. E che domenica mattina ha reso impraticabile la fascia a ridosso delle panchine: fondamentale è stato il contributo della Protezione Civile per liberarla dall’acqua in eccesso. Nel secondo tempo, la rete di Fedato (esultanza liberatoria per lui) ha dato il là a sensazioni nuove. In altri termini: alla Vis non è apparso vero di essere passata in vantaggio, per giunta meritatamente. L’ingresso di Coppola, pensato per salvaguardare un Valdifiori che a oggi non ha i novanta minuti nelle gambe, ha certificato un assetto più conservativo. Allora la Fermana è salita in cattedra a più riprese. Padrona del gioco tra forcing spietato e le parate di Farroni, a conti fatti mvp dei secondi 45’. Quando sembrava che i biancorossi potessero strappare un 1-0 sì sofferto, ma non immeritato, ci ha pensato Bunino a riequilibrare la partita. Con una prodezza balistica nata però sull’asse Maggio (migliore in campo per i fermani)-Spedalieri. Fine della storia. E delle velleità di ritrovare i tre punti, grandi assenti in via Simoncelli. A fine gara ha masticato amaro anche Bakayoko, al netto di una prestazione, quella del roccioso centrale bresciano, solida e senza fronzoli: "E’ un peccato perché la squadra ha dato tutto – il suo commento – Non era facile giocare per via delle condizioni del campo, ma abbiamo disputato una buona partita. Forse ci è mancata la cattiveria per chiuderla". Biancorossi da rivedere sui piazzati offensivi? Bakayoko ha la sua idea: "Bisogna sbloccarsi anche in quelle situazioni. In ogni gara ho la mia occasione in questo senso e con la Fermana era arrivato il momento di buttarla dentro". E sugli effetti del gol mancato per lungo tempo: "Quando la squadra entra in un periodo no, serve un episodio, un clic per farla sbloccare. Moralmente ci si abbatte, ma la soluzione è continuare a lavorare".

Riccardo Spendolini