Vuelle, Ponzoni: "La Virtus presa a morsi". Ma ora si deve imbrigliare Reggio Emilia

L’ex roccia biancorossa è sempre presente al palasport: "Il lato oscuro è il rendimento dei tre americani, Ford, Bamforth e Bluiett"

Siamo ormai al sale dietro ai canestri. Vicini alle macumba. Perché spunta fuori anche che lo spuntino al termine dell’allenamento del sabato porta fortuna "per cui il rito va ripetuto, perché c’è allegria, ridono e scherzano tutti. Porta bene", dice un esponente della società. Sperando – fattucchiere a parte – che domenica contro Reggio, in un’altra partita che si annuncia come un altro elettrocardiogramma con relativa prova sotto sforzo per la tifoseria, il palasport torni come la commissione ha sempre stabilito: e cioè capienza a diecimila posti.

Chi non manca mai alle partite è Peppe Ponzoni, uno degli uomini roccia della Vuelle del passato. "Contro Reggio Emilia – dice – è importante vincere se si vuole sperare nella salvezza –. Comunque una gara difficile perché è una squadra molto veloce che tira molto dall’arco. Se gli fai fare il loro gioco diventa molto dura per cui è importante l’approccio alla gara, imbrigliare subito il loro gioco".

E la vittoria con la Virtus?

"Va detto che loro erano stanchi perché avevano giocato 24 ore prima in Eurolega e da loro la mancanza di Hacket si fa sentire perché ha fisico e può andare a giocare anche sotto canestro quando Daniel ha un piccolo su di lui che difende. E bisogna anche aggiungere che Pajola non ha i mezzi sia fisici che tecnici per poterlo sostituire. Detto questo la partita, quando ho visto che a morsi e con carattere e determinazione siamo sempre stati attaccati a Bologna, ho pensato che forse si poteva alla fine anche portare a casa. Anzi ho pensato anche – continua Ponzoni – che si potesse vincere prima dei tempi supplementari solo se si fosse ragionato un po’ di più".

Meriti?

"Certamente l’uomo che ha deciso l’incontro è stato Cinciarini che arrivava a questo confronto con due partite alle spalle non tanto brillanti. Poi lui è un uomo che ha tecnica, sa passare bene la palla e sa anche gestire bene i finali di gara ed in questo momento la squadra non può fare a meno di lui. Ma..."

Qual è il ma?

"Il ma è che stiamo parlando comunque di un giocatore che ha un grande carattere, ma è altresì vero che ormai ha 37 anni e contro Bologna è stato in campo 34 minuti. Che non sono pochi tenendo conto che non ha il fisico di Hackett".

Lati oscuri dell’incontro?

"Sicuramente il fatto che non possiamo permetterci di avere tre americani e mi riferisco a Ford, Bamforth e Bluiett che danno quel tipo di contributo. In tre hanno messo a segno 7 punti: 2 Bamfoth, 5 Bluiett e addirittura zero Ford. Poi sono americani di cui non si capisce il rendimento perché viaggiano a corrente alternata: una volta venti punti ed un’altra volta zero. Per quello che riguarda Totè un fallo gratuito a metà campo che lo ha tolto dai giochi a 4 minuti dalla fine".

L’ultimo arrivato Foreman?

"E’ un giocatore di cui si sapeva e cioè pesa su di lui l’impatto psicologico dei primi tiri. Se va tutto bene è un giocatore di striscia per cui diventa molto pericoloso. Si galvanizza e a quel punto non lo fermi più perché è abile anche nelle penetrazioni. Comunque la partita contro la Virtus porta la firma di Cinciarini".

m.g.

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