Sanità Emilia Romagna, scontro incolmabile tra Donini e Petropulacos

L'assessore alle Politiche della Salute ripercorre la vicenda della sospensione dello screening ai sanitari, ordinata dalla dirigente che, però, dopo tre ore di commissione, non viene ascoltata: la maggioranza vota 'no'

Lycia Petropulacos

Lycia Petropulacos

Bologna, 15 febbraio - Lo scontro tra l’assessore alla Sanità dell'Emilia-Romagna, Raffaele Donini, e la direttrice generale dell’assessorato Lycia Petropulacos, dopo giorni di polemiche, arriva anche nel palazzo dell’Assemblea legislativa. Stamattina, in una commissione Politiche della Salute che ha registrato diversi momenti di tensione e imbarazzo, l’assessore Donini ha esposto la vicenda, prendendo la parola dopo varie dichiarazioni della dirigente nei giorni scorsi.

Donini: "Atteggiamento di isterismo e conflittualità"

L’assessore ha ripercorso, nei dettagli, la storia della sospensione dello screening giornaliero anti-Covid al personale sanitario, comunicato alle Ausl in una lettera della direttrice. Sospensione che ha scatenato le ire dei sindacati per non essere stati consultati. "Io ho saputo soltanto a valle di questa trasmissione di lettere e del disappunto su una scelta che non era stata concertata", denuncia Donini che non ha risparmiato giudizi duri sulla direttrice, definendo “il suo atteggiamento di grande isterismo e conflittualità, incompatibile con il ruolo del direttore generale” e richiamandosi ai principi della realpolitik: “Aprire una polemica pubblica a nostro danno verso la Regione e la Giunta che ti ha nominato senza trarne le dovute conseguenze è fuori logica, tanto più in questo momento di emergenza pandemica – ha commentato -. Le polemiche pubbliche feriscono e non si può scambiare una rissa con una aggressione”.

Screening Covid sospeso ai sanitari

Donini ha iniziato la sua ricostruzione dei fatti, in commissione, dichiarando: “Io provo la più assoluta tranquillità, ancorata ai principi di buona amministrazione e buona fede e ho solo voluto discutere sulla necessità di continuare ad effettuare lo screening al personale sanitario”. “Si può anche essere un dirigente che ritiene un vanto non concertare le scelte di natura tecnica con i luoghi istituzionali, della politica e delle realtà sindacali – ha scandito, riferito alla funzionaria , –, ma io ho una storia che è completamente diversa: preferisco fare una riunione in più che una in meno, preferisco la condivisione all’imposizione e il confronto all’elemento distruttivo di una comunicazione d'imperio”. Da qui la scelta di Donini di "sospendere quella decisione e promuovere un confronto", suffragata anche dai pareri raccolti tra i colleghi di altre Regioni. “Un assessore dotato di buon senso – spiega - chiede di sospendere la decisione, promuovere un confronto e ascoltare le ragioni degli altri, arrivando a una condivisione, la più ampia possibile”.

Petropulacus e l'uscita di scena

Comunque – chiude la questione Donini - "assumeremo noi tutti gli atti necessari per superare questa impasse” e riferisce: “Petropulacos le dimissioni le aveva già offerte nell'autunno scorso", per le difficoltà di bilancio della sanità regionale alla luce delle spese Covid. “È chiaro che non si abbandona la nave nelle difficoltà – aggiunge - ma è altrettanto chiaro che non si può impedire alla Regione di ragionare in maniera prospettica".

L’amministrazione, infatti, aveva prefigurato una riorganizzazione della direzione dell’assessorato, progetto che avrebbe portato – argomenta Donini - “a una reazione causa-effetto, sproporzionata e irresponsabile" da parte di Petropulacos. Donini ha anche insistito sulla necessaria "attitudine della struttura tecnica e della parte politica all'ascolto, all'umiltà e alla capacità di mediazione”. “Si abbandoni ogni atteggiamento di supponenza e autoreferenzalità" ha esortato.

Opposizione all'attacco

La frattura all’interno dell’assessorato ha creato tensioni anche nella seduta odierna della commissione Sanità, con l’opposizione che è salita sulle barricate. Stamattina era in calendario una relazione dell'assessorato sulle ‘Prime indicazioni sulla programmazione 2022 per le aziende del servizio sanitario regionale’.

Ma l'assessore Donini ha inviato una lettera per chiedere il rinvio di quell'argomento, vista la discussione in sospeso col Governo e "l’interazione ancora in corso" coi sindacati. Richiesta che ha suscitato le ire del leghista Daniele Marchetti, vicepresidente della commissione Sanità, che ha chiesto una votazione sul rinvio, perché – ha detto - "sarebbe necessario dare risposte ai cittadini, che non arrivano per colpa degli screzi indegni all'interno dell'assessorato alla Salute".

Attacca anche il capogruppo del Carroccio, Matteo Rancan: "Quello che è più grave è che la lite fra l'assessore Raffaele Donini e la dirigente generale Petropulacos sta provocando ritardi nella programmazione della sanità regionale. Altrettanto grave è il silenzio del governatore Stefano Bonaccini rispetto alla querelle in atto".

Rancan si è lasciato andare anche a un momento di forte nervosismo ai danni della vicepresidente dell’Assemblea legislativa, Ottavia Soncini, che ha accusato ad alta voce di volergli togliere la parola.

La dem Maletti: "Un fatto spiacevole"

D’accordo sul rinvio della relazione, invece, la dem Francesca Maletti, vicepresidente della commissione Sanità. "E’ fondamentale chiedere la copertura delle spese Covid. Se abbiamo speranza che una parte di queste vengano coperte, ben venga aspettare una settimana o 15 giorni per avere informazioni più concrete” ha spiegato, non esimendosi, però, dall’esprimere fastidio per le notizie sullo scontro in assessorato “che non devono interferire sulla garanzia della buona sanità in Emilia-Romagna, dove le aziende vanno avanti lo stesso, nonostante questo fatto spiacevole e per certi versi grave”.

Alla fine la relazione è stata rinviata a maggioranza, ma nel corso della seduta sono arrivati altri strali dell’opposizione. “Come Fdi siamo davvero imbarazzati da cosa sta accadendo e poco interessati, mentre vi strappate i capelli chi pensa alla sanità?” ha attaccato Marco Lisei, numero uno in Assemblea legislativa dei meloniani.

La capogruppo del Pd, Marcella Zappaterra, ha cercato di riportare la questione sul terreno della concretezza: “Non dev’essere la rassegna stampa a dettare la qualità della sanità – ha messo in chiaro - in questi due anni abbiamo fatto bene il nostro dovere in relazione al Covid”.

Audizione di Petropulacos?

Grande assente della discussione, dopo tre ore di commissione, proprio la direttrice del settore Sanità, Lycia Petropulacos, che stamattina aveva dichiarato: “Sono stata umiliata ma vado avanti. Con Donini il divario è incolmabile, mi licenzierà ma il passo lo faccia lui”. L’opposizione ha presentato richiesta formale di poterla sentire proprio stamattina in commissione, visto che era presente, dopo le dichiarazioni di Donini.

La questione è stata messa ai voti ma la maggioranza (Pd-Er Coraggiosa-Europa Verde e la Lista Bonaccini presidente) ha deciso per il no (27 voti) contro il volere dell’opposizione (Lega-FdI-FI-Rete civica) che ha votato per poter invece ascoltare la dirigente (17 voti). Astenuta la consigliera del M5s, Slivia Piccinini.  

Giancarlo Tagliaferri di Fdi e i leghisti Rancan e Marchetti, però, non si arrendono e hanno però già depositato delle richieste di convocazione per le prossime sedute, mentre la Lega vorrebbe addirittura una seduta ad hoc dell'Assemblea legislativa.