La poesia dialettale vive a Conselice

In occasione del patrono 16 concorrenti si sono sfidati declamando versi

Nella Bassa Romagna è ancora la Pro Loco di Conselice a distinguersi per le sue iniziative volte a mantenere vive alcune tradizioni del mondo contadino, oltre che in difesa del dialetto che sopravvive ormai solo tra la popolazione anziana. Ed è proprio l’arrivo delle prime uggiose giornate autunnali che accompagnano i festeggiamenti al patrono San Martino di Tours a rappresentare un atteso e sentito appuntamento, tra dolci della tradizione e iniziative. Le manifestazioni riservate a commedie dialettali, con i due concorsi riservati ad anni alterni rispettivamente ai poeti e ai dicitori, ridanno linfa alla parlata dialettale. In occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono tenutisi quest’anno è stato il concorso riservato ai dicitori di dialetto a regalare una importante serata agli amanti del nostro vernacolo, con 16 concorrenti provenienti dal territorio ravennate che si sono presentati venerdì 11 novembre nella sala dell’auditorium comunale: il tutto per dare vita a una simpatica manifestazione nella quale i concorrenti erano chiamati ognuno a declamare due brani di poesie dialettali.

Al termine delle votazioni delle due giurie - una composta da rappresentanti della Pro Loco e la seconda da dieci persone scelte fra il pubblico presente in sala - è stata proclamata vincitrice della XXI edizione del premio per dicitori la lughese Paola Mazzotti, che ha recitato i brani ’E’ specialésta’ di Walter Zani e ’Piròn’ di Edoardo Spada. Al secondo posto si è classificata Daniela Bevilacqua di Ravenna (con i brani ’L’è iquè bab’ di Giordano Mazzavillani e ’Notturno’ di V. Rubboli) , mentre terzo si è classificato Radames Garoja ( con i brani ’Se’ di Tolmino Baldassarri e ’E’ tèmp dl’amor’ di Wilfrido Grossi). Tra i concorrenti che si sono presentati al concorso da ricordare anche i 10 dicitori che attualmente partecipano al corso gratuito ’Leggere e scrivere in dialetto’ che si sta tenendo nel mese di novembre a Sant’Alberto: si tratta di una iniziativa a cura dell’istituto Friedrich Schürr di Santo Stefano di Ravenna e che vede in cattedra i docenti Gilberto Casadio e Carla Fabbri.

Renzo Rossi