Mattarella a Ravenna il 5 novembre per celebrare Zaccagnini

L'arrivo è previsto in occasione del trentesimo anniversario della morte del noto politico

il presidente Sergio Mattarella

il presidente Sergio Mattarella

Ravenna, 8 ottobre 2019 – Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, parteciperà alle celebrazioni per il trentennale della scomparsa di Benigno Zaccagnini previste per il 5 novembre. Il programma della visita non è ancora definito nei dettagli. Con ogni probabilità il presidente interverrà durante il convegno dove verrà ricordata la figura di ‘Zac’. Maggiori dettagli si conosceranno giovedì nel corso di un incontro con la stampa al quale interverranno il sindaco Michele de Pascale, il prefetto Enrico Caterino, Livia e Giovanni Zaccagnini, Aldo Preda del centro studi Donati.

Purtroppo  alle cerimonie non ci sarà la signora Anna, la moglie di Benigno, deceduta nell’agosto scorso. «Stiamo organizzando un evento per il 5 novembre – disse il sindaco Michele de Pascale, il giorno dei funerali della vedova Zaccagnini – in occasione del trentennale della morte di Zac. La signora Anna, qualche tempo fa, mi disse che avrebbe cercato di partecipare. Se n’è andata a pochi mesi dalla data delle celebrazioni. La ricorderemo assieme al marito». Per commemorare la figura del partigiano ‘Tommaso Moro’, del medico, del politico, dell’uomo delle Istituzioni, il 5 novembre sarà a Ravenna il presidente Sergio Mattarella. 

«Benigno – ricorda il senatore Aldo Preda, uno dei ravennati più vicini a Zaccagnini – era molto amico di Piersanti Mattarella, molto vicino alle posizioni di Aldo Moro. Quando Piersanti venne ucciso dalle Br, il fratello Sergio decise di entrare in politica nelle file della Dc e da lì nacque la frequentazione con Benigno. Sergio Mattarella non mancò ai funerali di Zac, il 5 novembre 1989».

Dopo la durissima prova legata al rapimento e all’uccisione di Moro nel 1978, Zaccagnini fu vicino in due occasioni ad esssere eletto Capo dello Stato, la prima nel 1978 e poi nel 1985. «Nel 1985 fu lui a non accettare l’incarico, nonostante le fortissime pressioni» ricorda Preda. «In quei giorni decisivi, Ravenna era il suo quartier generale. Ci fu un via vai di persone incredibili. Un nome su tutti, il cardinal Martini. Tutti lo volevano Capo dello Stato, ma a tutti rispondeva ‘sono un medico e mi chiedete di fare il Presidente della Repubblica. Che senso ha?’ Zaccagnini era così, non rincorreva cariche e poltrone. Era in politica per senso del dovere». Dopo il rifiuto alla candidatura di Zaccagnini, venne eletto Capo dello Stato Francesco Cossiga. Nel 1989, il 5 novembre, un infarto stroncò il leader ravennate.

Nel trentesimo anniversario della morte saranno analizzati questi tratti della sua personalità: il forte impegno, già dimostrato durante la seconda guerra con la militanza nella resistenza con il nome di ‘Tommaso Moro’, la guida vincente della Dc quando il segretario del Pci, Enrico Berlinguer, si sentiva a un passo da Palazzo Chigi, il calvari o legato a Moro.