Parco Marittimo, i lavori danneggiano la riserva naturale

Il progetto del Parco Marittimo investe in grande misura le pinete costiere, piantate quale ‘ornamento del litorale e tutela dell’entroterra’, dall’inizio del secolo scorso, a seguito delle lungimiranti leggi volute dal Senatore Luigi Rava, ed istituite nel 1977 in "Riserva Naturale dello Stato"; esso ricade inoltre totalmente nell’area protetta del Parco Regionale del Delta del Po, cui compete anche la programmazione territoriale, e nel sito di Importanza Comunitaria ‘Pineta di Ravenna’. Interventi: sono numerosi e complessi per entrambi gli stralci, ed accuratamente descritti nelle relazioni progettuali, che non si trattengono dal riportare nelle numerose pagine quasi tutto quanto è stato scritto sulle pinete negli ultimi cinquanta anni, spesso poi contraddicendolo nelle opere previste: noi evidenziamo qui solo quelli che riteniamo di grande impatto ambientale.

Rimozione di parte del rilevato e della fascia arbustiva che fronteggia la pineta verso mare: questo intervento apre alla penetrazione del vento ed indebolisce la resistenza climatica della pineta, nonché favorisce la percorribilità e forse l’occupazione di spazi nel fronte pineta.

Rimozione del sottobosco a rovo e diradamento di alcune compagini forestali: la rimozione del rovo indebolisce la struttura vegetazionale perché provoca anche la distruzione di alaterni (specie protetta), ginepri, agazzini, filliree, asparagi, ginestrelle, lonicere, pungitopi, rubie, rose, viburni, clematidi che in qualche modo rappresentano la componente veramente naturale, in quanto spontanea, delle pinete litoranee. Realizzazione di piste ciclabili di notevole larghezza -2,5 metri- che, intervallate da aree di sosta e con punti di illuminazione, percorrono longitudinalmente le pinete litoranee che così si aprono ad una frequentazione di massa: ad alcuni questa prospettiva apparirà auspicabile, non a noi. Manufatti e strutture: la previsione di utilizzare, in sostituzione di quelle di cemento, palificazioni ed altri manufatti in materiale legnoso è quella scelta di ‘ingenuo ambientalismo’ che intente ingentilire l’immagine di questo impattante intervento.

Conclusione: l’insieme delle azioni previste nel Parco Marittimo, alcune già in fase attuativa, delineano chiaramente una profonda trasformazione della Riserva Naturale, arrecandovi un danno naturalistico e ambientale che va oltre il solo "danno non significativo" ammesso dalla prescrizione comunitaria.

Wwf Ravenna