Rifiuti Ravenna, cassonetti pieni. Li portano tutti i forlivesi

Hera: "Fisiologico ma grave, dopo il cambiamento di Alea Ambiente"

Ravenna, il forese è invaso dai rifiuti. Ma li portano tutti i forlivesi

Ravenna, il forese è invaso dai rifiuti. Ma li portano tutti i forlivesi

Ravenna, 28 marzo 2019 - La piccola Bastia ha poco meno di 150 abitanti e due cassonetti della plastica, stracolmi. Gli abitanti da giorni arrivano davanti al bidone, sospirano e si riportano a casa il sacchetto pieno. La stessa cosa succede a Coccolia, nell’isola ecologica tra via Ravegnana e via Taverna. E guarda caso la montagna di rifiuti, coi bidoni tracimanti e i sacchetti riversati a terra, arriva nei territori più vicini al confine con Forlì proprio ora che nella città è stato introdotto il sistema porta a porta e la tariffa puntuale.

In pratica i forlivesi (città e comuni limitrofi a eccezione di Santa Sofia e Premilcuore) dal 1° gennaio possono produrre una quantità ridotta di indifferenziato. Il bidone grigio da 120 litri del ‘secco’ può essere svuotato per un numero di volte pari a quello dei membri della famiglia più uno (esempio: quattro per tre persone), poi scattano pagamenti extra di 15 euro l’uno: un cambiamento, introdotto dalla società dei rifiuti Alea Ambiente, alla quale però molti forlivesi hanno risposto gettando i sacchetti oltre il confine, nel forese e a Faenza.

E con conseguenze più disastrose di quelle che la stessa Hera si aspettava: «C’è stato un deciso aumento dei rifiuti nei cassonetti e per terra in molti paesi – dicono dalla multiutility –. Quando avvengono questi cambiamenti fenomeni di questo tipo sono quasi fisiologici, ma così è più grave del previsto». Per raccogliere quanto si trova fuori dai cassonetti Hera è intervenuta con raccolte speciali i cui costi graveranno sulle casse del Comune di Ravenna.

I bidoni colmi hanno fatto la loro comparsa in diversi paesi del forese: in primis Bastia e Coccolia, ma che San Pietro in Trento, Ghibullo, Mensa, Matellica, Roncalceci, Filetto e San Pietro in Vincoli. Tanto che l’assessore all’Ambiente Gianandrea Baroncini ha intenzione di confrontarsi presto con il suo collega forlivese: «Per ora siamo in contatto con gli uffici, ma intensificheremo i controlli. Già ora sono state fatte alcune multe: c’è l’obbligo di conferire i rifiuti nel Comune in cui sono stati prodotti. Il vero problema è chi lascia i sacchetti a terra, creando degrado». Sullo sfondo si profila anche un possibile impegno della municipale di Forlì nel Ravennate contro il fenomeno. 

Intanto i paesi si chiedono se il passaggio al porta a porta dal 6 maggio cambierà le carte in tavola. «Temo che non sarà così – commenta Oberdan Ercolani, presidente del circolo Pri a Bastia – perché qui sono stracolmi anche i cassonetti della plastica, e pensare che ne abbiamo due. Prima sono andato per buttare via il sacchetto, ma l’ho dovuto riportare a casa: tutto pieno. Siamo appena a un chilometro dal territorio di Forlì e la raccolta avviene solo ogni tanto: alla fine siamo noi a doverci tenere i nostri rifiuti». È arrabbiata anche Rosanna Baraghini, presidente del Comitato cittadino di Coccolia: «C’è un’isola ecologica tra via Ravegnana e via Taverna, e da un mese circa è sempre stracolma. Passano a svuotare i bidoni la domenica sera, e il lunedì mattina è già tutto pieno. I più vengono di notte e lasciano tutto a terra: sacchi, cartoni... Non sono persone di qui, si fermano tante facce sconosciute». Succede anche a San Pietro in Trento, come spiega la presidente del Comitato Patrizia Saporetti: «Nella zona dietro al campo sportivo i bidoni sono pieni, con i sacchetti a terra. Finché lasciano tutto dentro ai cassonetti la cosa è passabile, ma così no». Situazione più tranquilla a Filetto: «La nostra area per i rifiuti non è ben visibile dalla strada – spiega il presidente del Comitato Lorenzo Senzani – ma un po’ di aumento c’è stato».