Ruba e calpesta una bandiera russa Ucraino indagato, il Pm: istiga odio

Un 40enne si è fatto filmare, un connazionale ha pubblicato il video su facebook. Perquisite le loro case

La guerra tra Russia e Ucraina, si sa, si combatte anche sui social. A Ravenna non produce vittime, ma ha innescato l’apertura di un fascicolo per istigazione all’odio etnico. Indagati sono due cittadini ucraini: uno ha rubato una bandiera russa da un balcone, l’altro ha pubblicato il video su facebook – ancora visibile –, corredato da più di 1300 like e arricchito da trecento commenti, per la maggior parte di approvazione, ma c’è anche chi biasima il gesto.

I due cittadini ucraini, di 40 e 44 anni, entrambi residenti a Ravenna, sono tutelati dagli avvocati Francesco Manetti e Paolo Vecchi dopo essere stati destinatari di un decreto di perquisizione, eseguito nelle loro abitazioni dalla Polizia locale, su delega del Pm Marilù Gattelli.

Nel filmato si nota il 40enne che, utilizzando una roncola allungata da un’asta – da qui anche la contestazione di aver portato fuori casa un’arma impropria –, la utilizza per impossessarsi di una bandiera russa che era issata sul balcone di una donna. Poi, una volta portata a terra, prima la calpesta, quindi si incammina portandola con sé. Il Pm contesta all’autore del gesto, nonché a chi ha diffuso il filmato, di avere "propagandato idee fondate sull’odio etnico". Sulla loro pagina facebook sono numerosi i richiami alla sofferenza del popolo ucraino, vittima dell’invasione dell’esercito di Putin, attraverso video di connazionali che combattono in patria e appelli alla resistenza. L’esasperazione per una guerra di cui sono vittime può aver spinto i due ucraini ad agire in questo modo.

La Procura ha poi affidato alla Polizia locale il compito di perquisire le loro abitazioni, alla ricerca degli elementi di prova, vale a dire la bandiera russa, la roncola, gli indumenti del soggetto filmato nonché il video. Perquisizione che, da un punto di vista investigativo, ha avuto esito positivo in quanto tutti gli oggetti sono stati rinvenuti. Nel corso della visita degli agenti, il 40enne ha ammesso spontaneamente i fatti, dichiarando di avere gettato nella spazzatura la bandiera del nemico e che la roncola utilizzata per commettere il furto l’aveva presa sul posto di lavoro, che pure è stato oggetto di perquisizione. Il video, ha spiegato il 40enne, era stato realizzato col proprio cellulare affidato al fratello, e da qui era stato girato via messaggio al connazionale 44enne che l’aveva diffuso sui social.

Lorenzo Priviato