Si toglie la vita lanciandosi dal tetto dell’Itis

Tragedia nella notte, muore un 25enne. Era molto amico di Christian Vernocchi, il ragazzo vittima di un incidente sul lavoro

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Un domino di tragedie. Ieri notte, a mezzanotte e cinquanta circa, un 25enne, residente a Forlì, si è tolto la vita lanciandosi dal tetto dell’Itis di Ravenna. Questo quanto emerge dalla ricostruzione degli inquirenti, che non avrebbero dubbi in merito alla volontarietà del gesto.

Il giovane, nato a Ravenna, avrebbe infatti lasciato anche un biglietto all’interno dell’auto con cui si era recato davanti all’istituto, nel quale chiedeva scusa alla madre e scriveva che il dolore per la morte di un amico era troppo da sopportare.

L’amico a cui si riferiva era Christian Vernocchi, l’operaio 26enne rimasto vittima di un incidente sul lavoro lo scorso 14 gennaio sera alla discarica Hera di Cervia, dove era stato colpito in maniera fatale da una pala meccanica su cui stava operando una manutenzione. Un primo lutto a cui oggi si aggiunge quindi altro dolore, con l’amico che mercoledì si era recato proprio alla camera mortuaria di Vernocchi per un ultimo saluto all’amico. Dopodiché, del giovane si erano perse le tracce, tant’è che la madre si era rivolta alle forze dell’ordine forlivesi per cercarlo, preoccupata poichè il figlio non aveva elaborato il lutto. L’allarme, su segnalazione della Questura di Forlì, sarebbe arrivato successivamente anche alle volanti di Ravenna verso le 23.30, quando subito sono scattate le ricerche in area obitorio, dove il 25enne era stato visto per l’ultima volta.

La prima localizzazione è avvenuta, grazie al tracciamento del suo telefono cellulare, in zona tribunale. Successivamente, a mezzanotte e mezza, l’auto del ragazzo è stata ritrovata chiusa nel parcheggio di via Sighinolfi in zona stadio. Dopo pochi minuti, è stato quindi ritrovato dagli agenti il corpo sul marciapiede davanti all’istituto. Le ispezioni di 118 e forze dell’ordine giunte sul posto hanno poi escluso segni sul corpo ad opera di terzi, consolidando di fatto l’ipotesi del sucidio. Circa il luogo, l’ipotesi è che fosse legato a ricordi con l’amico e per questo sia stato scelto.

Stanto ai dati raccolti, il giovane avrebbe raggiunto il tetto a circa dieci metri d’altezza usando la scala anti-incendio. Dopo il ritrovamento, sul posto è arrivato anche il padre, domiciliato ad Alfonsine, che è stato il primo a riconoscere il cadavere. A seguire, al’Itis ravennate sono arrivati anche la madre del ragazzo e alcuni amici.

A corroborare la pista secondo cui il giovane abbia scelto di togliersi la vita – cosa ormai assodata nel corso della giornata di ieri quando le indagini hanno appunto chiarito si sia trattato di suicidio senza punti oscuri – in seguito alla morte di Vernocchi di una settimana fa c’è anche il ritrovamento del cellulare del ragazzo, in cui era salvata una foto dei due assieme. Vernocchi e il 25enne sarebbero stati infatti legati da una grande amicizia da tanti anni, destini incrociati dall’inizio alla fine.

"Lo ricordo bene anche se ha frequentato la scuola dove insegno solo per qualche anno – racconta un docente di Forlì –. Era un ragazzo solare, forse irrequieto, molto creativo, attratto dall’arte. In particolare lo interessava il mondo del teatro. Mi diceva che gli sarebbe piaciuto studiare teatro, diventare attore e io lo incoraggiavo a seguire le sue attitudini. Negli anni è sempre tornato, di tanto in tanto, a trovarmi e mi raccontava di sé e della sua vita. Difficile capacitarsi di quello che gli è successo".

Copiosi, come dopo la scomparsa di Christian, sono arrivati ieri sui social i messaggi di cordoglio da parte degli amici, che nella maggioranza dei casi erano di entrambi i giovani deceduti, i quali oltre a un canale YouTube e un profilo social avevano anche condiviso tante iniziative, comprese attività nell’ambito della movida romagnola fra Ravenna e Forlì. Come detto, due storie legate a filo doppio, dall’inizio alla fine.

Francesco Zuppiroli