Il turismo ravennate parla straniero, tiene grazie a visitatori da altri Paesi: ecco i dati

Bene Ravenna città d’arte, con presenze complessive cresciute il mese scorso del 15%. Più in difficoltà i lidi, dove il calo è stato comunque abbastanza contenuto: -1,75%

I dati del turismo a Ravenna

I dati del turismo a Ravenna

Ravenna, 25 agosto 2023 – La boa alla quale si è aggrappato in questo periodo il turismo ravennate? Gli stranieri. Questo emerge da una prima lettura dei dati turistici relativi sia a luglio (il confronto è con lo stesso mese del 2022), sia al periodo gennaio-luglio (e relativa valutazione rispetto all’analogo segmento temporale dello scorso anno). L’assessore comunale al turismo, Giacomo Costantini, parte da una valutazione generale. "Che dal mio punto di vista, guardando i numeri, è positiva. Il 2023 fino a maggio, mese dell’alluvione, era un anno da record. Ora, con due mesi di ’buco’ (dovuto proprio al maltempo, ndr), possiamo dire che abbiamo tenuto molto bene". Ai dati che citeremo manca la validazione Istat.

Se consideriamo Ravenna comune luglio 2023 ha fatto registrare 123.420 arrivi e 659.885 presenze, pari a -3,26% e -0,08%. Qui, vediamo subito, la nazionalità dei turisti è fondamentale, perché se per i nostri connazionali il piatto piange (-12% di arrivi e -5% di presenze), con gli stranieri la situazione si ribalta: +19% e +13% rispettivamente. Indicatore importante è Ravenna città d’arte, con 31.714 arrivi complessivi e 74.731 presenze. Il quadro, rispetto a prima (parliamo sempre del singolo mese di luglio), cambia: gli arrivi complessivi scendono del 3,69%, mentre le presenze fanno registrare un +15%.

I turisti italiani calano sul fronte degli arrivi (-21%) e aumentano su quello delle presenze (+11%). E gli stranieri? Doppio segno ’più’ davanti: +37% arrivi e + 23% presenze. E i nostri lidi? Qui gli arrivi sono stati 91.706 (-3,11%) e le presenze 585.154 (-1,75%). La parte del leone la recitano sempre gli stranieri, con +11,97% di arrivi e +11,56% di presenze, mentre gli italiani hanno evidentemente fatto scelte turistiche diverse: -8% di arrivi e -6,70% di presenze. Lo si sarà capito: se il comparto turistico ha tenuto, nonostante la tragedia vissuta del territorio in questi mesi, è soprattutto grazie a chi parla un’altra lingua. Prendiamo ora in esame il periodo gennaio-luglio, mettendolo a confronto con l’analogo periodo del 2022.

Per quanto riguarda Ravenna comune gli arrivi sono stati 368mila e rotti, le presenze 1.569.004. "C’è stata una sostanziale tenuta", ragiona l’assessore Costantini, perché gli arrivi sono scesi di un’inezia (-0,01%) e le presenze sono addirittura aumentate (+0,79%). Ravenna città d’arte presenta i seguenti numeri (decisamente positivi): 151.425 arrivi (+5,79%) e 341.287 presenze (+12%). Su quattro voci principali, solo una è negativa, ed è quella degli arrivi di turisti italiani (-2%); le presenze italiche sono cresciute del 10%, le straniere del 12% e gli arrivi dall’estero sono aumentati del 5,79%. "Ad influire è il flusso delle crociere", precisa l’amministratore.

Quanto ha inciso la ’cattiva’ pubblicità dovuta all’alluvione sull’andamento stagionale in riviera? Ragionando sempre in termini di dati gennaio-luglio, gli arrivi nei lidi sono stati pari a 217.366 persone (-3,69%), con 1.227.717 presenze (-2,09%). Dati certamente negativi, ma potevano essere certa mente peggiori senza la quota di stranieri: per loro +7% in termini di arrivi e +8,69% per quanto riguarda le presenze. "Buoni risultati li ha dati il settore extra-alberghiero, come Bed & Breakfast e Room & Breakfast. Nei lidi conta l’ottimo lavoro fatto dai campeggi, che stanno andando molto bene, anche in questo caso grazie al turismo straniero".

Come spiega l’amministratore la diminuzione dei turisti tricolore?

"Se durante il Covid il turismo balneare ha tenuto, ora il caro prezzi, i mutui e il costo del carburante hanno scoraggiato i turisti emiliani". E il post-alluvione? "Bisogna avere pazienza e lavorare con calma. L’Umbria che ci ha insegnato dopo eventi catastrofici ci può essere un rimbalzo positivo".

Luca Bertaccini