Bologna, contro la Lazio senza Orsolini

A Thiago Motta vengono a mancare in un colpo solo 7 gol e 3 assist. L’esterno è stato messo ko da un’infiammazione addominale

Bologna, contro la Lazio senza Orsolini

Bologna, contro la Lazio senza Orsolini

Se a settembre, quando Motta prese le redini del Bologna, ci avessero raccontato che un giorno per scelta tecnica Arnautovic si sarebbe accomodato in panchina e il forfait di Orsolini sarebbe stato accolto come l’ottava piaga d’Egitto in pochi ci avrebbero creduto. Ma è il bello del calcio: tutto cambia in fretta, a cominciare da priorità e gerarchie.

Certo sfidare la Lazio (oggi alle 20.45) terza forza del campionato senza il trascinatore Orsolini è un vero flagello, che Motta peraltro subodorava da giorni, ovvero da quando l’esterno d’attacco ha cominciato a convivere con un’infiammazione in zona addominale (parliamo di tendini e muscoli) che ieri ha presentato un salatissimo conto. Dopo una settimana di allenamenti a mezzo servizio l’Orso ha alzato bandiera bianca, tanto che Motta ieri non lo ha nemmeno inserito nella lista dei convocati.

E così in un colpo solo Thiago perde 7 gol e 3 assist, ma soprattutto la forza propulsiva dell’attaccante che con le sue giocate in questo inizio di 2023 si è caricato la squadra sulle spalle, di fatto riempiendo il vuoto lasciato dalla lunga assenza per infortunio di Arnautovic.

C’è un altro dato che la dice lunga sulla ritrovata indispensabilità di Orsolini: in campionato l’Orso è rimasto ai box solo tre volte, all’andata con Lazio e Napoli per scelta tecnica e col Milan perché squalificato. Domanda: il suo ko potrebbe spingere Motta a togliere il freno alle sue titubanze sull’impiego dal primo minuto dello stesso Arnautovic, convincendolo a riconsegnare in extremis una maglia da titolare al nazionale austriaco?

E’ un’ipotesi, ma non quella prevalente. Nelle gerarchie che ha in testa l’allenatore rossoblù oggi nel ruolo di centravanti le prime opzioni sembrano essere rappresentate da un centravanti posticcio, Barrow, e da uno vero, Zirkzee, con la probabilità che sia quest’ultimo oggi a spuntarla nel ballottaggio. Certo senza l’Orsolini ‘bum bum’ di questi tempi sarà dura riannodare il filo con la vittoria che si è spezzato, in modo piuttosto fragoroso, cinque giorni fa col Torino. La Lazio di Sarri, ancorché appena sconfitta in casa dall’Az Alkmaar nell’andata degli ottavi di Conference League, resta un osso durissimo, se si soppesano la forza dei rispettivi organici e i precedenti in stagione. Già perché quello di questa notte sarà il terzo incrocio stagionale tra rossoblù e biancocelesti: il primo al Dall’Ara, tra l’altro, da quando Mihajlovic lo scorso dicembre è stato piegato dalla leucemia.

Il 14 agosto in campionato all’Olimpico sulla panchina rossoblù sedeva proprio Sinisa e la Lazio vinse 2-1 in rimonta nonostante quasi tutto il primo tempo giocato in inferiorità numerica. Successo bissato il 19 gennaio negli ottavi di Coppa Italia, quando il Bologna fu eliminato (0-1) quasi senza colpo ferire.

Di qua la voglia di tenersi stretto il settimo posto, di là la necessità di non mollare di un centimetro nella corsa alla zona Champions. Per il Bologna è una partita ad altissimo coefficiente di difficoltà. Ma Motta non è tipo da porsi dei limiti.

Massimo Vitali