E-Work, salvezza vicina se migliori la difesa

Il punto di forza è la mentalità, la squadra è competitiva e anche con la Virtus ha lottato. Ma i punti subiti restano ancora troppi

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di Luca Del Favero

L’E-Work ha vinto la sua scommessa estiva. A metà novembre si può assolutamente dire che la dirigenza abbia costruito una squadra più che competitiva nonostante le tante giocatrici debuttanti e i cambiamenti avvenuti nel roster che avevano lasciato qualche perplessità nei tifosi e negli addetti ai lavori. Lo si è visto nelle prime otto partite dove con maggiore fortuna sarebbero potute arrivare altre vittorie (Moncalieri, Campobasso e Sassari) e il bottino sarebbe potuto essere migliore degli attuali quattro punti.

Il campo ha anche dimostrato che quest’anno la salvezza dell’E-Work sarà meno difficile da raggiungere rispetto alla scorsa e c’è la concreta possibilità che il campionato finisca il 30 marzo con il conseguimento del nono posto, l’unico che non porta a playoff o playout. San Giovanni Valdarno e Brescia (già battute), Crema e Lucca (ultime due gare dell’andata) sembrano inferiori alle faentine e se a queste aggiungiamo Moncalieri, le possibilità che l’E-Work possa chiudere con cinque avversarie alle spalle, e quindi nona, sono concrete. Difficile invece un ingresso nei playoff, piazzamento che non pare alla portata della squadra di Ballardini almeno al momento.

Il punto di forza dell’E-Work è soprattutto mentale, perché il gruppo non smette mai di lottare come si è visto anche contro la Virtus Bologna ed è senza dubbio un buon viatico in vista del match casalingo contro Ragusa di sabato, formazione di alta classifica.

Il problema è difensivo perché con 79.7 punti concessi quella faentina è la penultima difesa dell’A1 e poi ci sono i black out che ogni tanto mostra. Su questo sta lavorando molto coach Ballardini.

Poi c’è la questione attacco dove i punti passano quasi tutte dalle mani di Kunaiyi-Akpanah e Davis, autrici di 15 punti di media a testa. Bloccando loro la squadra si depotenzia, ma per fortuna nelle ultime settimane Moroni, Cupido e soprattutto Hinriksdottir stanno dando un importante contributo, ma mancano ancora le triple di Policari e l’apporto di Franceschelli e di Niedzwedzka. Infine c’è il paradosso Kunaiyi-Akpanah che viaggia a 15 punti segnati e a 15 rimbalzi conquistati di media, ma difende con poca incisività sulla sua avversaria, concedendo sempre molti punti alle pivot.

Emblematica è la sua ‘non difesa’ nel supplementare a Sassari dove ha regalato quattro punti poi rivelatisi decisivi. Ovviamente nessuno si può lamentare per il suo rendimento, ma una maggiore attenzione difensiva non guasterebbe.