Palle perse e difesa, i fardelli dell’OraSì

Il direttore sportivo Montini analizza le ultime due sconfitte: "In queste gare vince chi commette meno errori dell’avversario"

Palle perse e difesa, i fardelli dell’OraSì

Palle perse e difesa, i fardelli dell’OraSì

Dimenticare le due sconfitte e cercare di guardare avanti. Nulla è perduto in chiave salvezza, ma bisogna invertire la tendenza e bisogna farlo subito per impedire alla classifica di allungarsi ulteriormente. Sono questi i presupposti su cui deve lavorare l’OraSì, alla vigilia di una gara che inizia ad avere il sapore di ultima spiaggia, come quella con Rieti, dove l’obbligo è di vincere per non restare da soli in fondo alla classifica. Partenza peggiore infatti non poteva esserci per i giallorossi: due sconfitte in altrettante partite e una involuzione apparsa lampante sia nel gioco che nella tenuta difensiva. Questo avvio ricorda quello dell’inizio di campionato, quando la squadra incassava più di 80 punti a partita, faticava maledettamente a rimbalzo e viveva momenti di blackout prolungati ai quali non riusciva a reagire concretamente.

È vero che la qualità delle squadre provenienti dal girone Verde sembra superiore a quelle del Rosso, ma questo non basta a spiegare le due sconfitte dei giallorossi. Come con Cremona, anche a Casale Monferrato il crollo è arrivato nell’ultimo quarto, dopo 30 minuti di sostanziale equilibrio. "L’andamento delle due gare è stato piuttosto diverso – chiosa il direttore sportivo Mauro Montini –. Con Cremona la squadra si è disunita negli ultimi 6 minuti dopo avere costruito i presupposti per vincere la partita. Il blackout è stato soprattutto offensivo, poi il talento di Allen ha fatto il resto. A Casale invece il passo indietro è stato soprattutto difensivo. Se vogliamo modificare il cammino verso la salvezza è in difesa che dobbiamo lavorare, perché non abbiamo la capacità di segnare 85 o 90 punti a partita. Anche perché poi una difesa efficace genera sempre un buon attacco".

Montini predica maggiore sintonia nella squadra e più collaborazione tra i giocatori, a prescindere da quale sia il quintetto sul campo. Pesano sul capo dei giallorossi, oltre agli errori commessi, le rotazioni corte nel reparto lunghi che portano il gruppo ad arrivare col fiato corto ai momenti decisivi. Non che Vrankic sia stato un fattore fino ad ora, ma sicuramente la sua presenza al Pala Energica avrebbe potuto portare un contributo sia a rimbalzo, sia nella produzione offensiva. Ma quest’anno la fortuna non ne vuole sapere di aiutare Ravenna e l’americano si è fatto male proprio alla vigilia della trasferta piemontese. Da quando è tornato, Bartoli sta giocando partite eccellenti, ma le scelte nel reparto lunghi sono giocoforza limitate. "Certamente l’assenza di Vrankic ha avuto il suo peso – riconosce Montini –. Una squadra come la nostra che ha già un roster piuttosto ridotto, quando perde un giocatore di quintetto ne soffre. Vrankic è comunque un giocatore che porta un po’ di peso sia in attacco che in difesa. Detto questo però, non possiamo dire che la sconfitta sia dipesa da quello". Il direttore sportivo individua invece un altro dato che sarà fondamentale nel corso del girone salvezza. "Abbiamo buttato via troppi palloni – spiega –. I possessi sono troppo importanti in questa seconda fase e il numero delle palle perse incide in maniera decisiva. Abbiamo visto che si tratta di partite sempre in equilibrio, dove la differenza è determinata da chi fa meno errori. Finora ha vinto chi ha saputo sfruttare il momento di difficoltà dell’avversario. Serve dunque limitare il numero degli errori e mantenere alta la concentrazione fino in fondo".

Stefano Pece