L’antifascismo che spacca le toghe. Oggi la resa dei conti tra avvocati dopo le parole di Della Capanna

Stamattina l’assemblea dell’Ordine: il presidente del foro sotto attacco dopo il post sul 25 Aprile

L’antifascismo che spacca le toghe. Oggi la resa dei conti tra avvocati dopo le parole di Della Capanna

L’antifascismo che spacca le toghe. Oggi la resa dei conti tra avvocati dopo le parole di Della Capanna

Stamattina alle 11 è fissata in tribunale l’assemblea dell’Ordine degli avvocati reggiani per l’approvazione del bilancio. Ma, come già anticipato dal Carlino, pare che oggi i conti si faranno soprattutto sulla questione ‘antifascismo’ che ha spaccato i legali. Da una parte, c’è il gruppo iniziale di 47 toghe, a cui nel frattempo se ne sarebbero aggiunte altre, che hanno attaccato il collega Enrico Della Capanna, chiedendo in una lettera divulgata ai giornali nella sera del 25 aprile le dimissioni: "Il tuo comportamento è per noi incompatibile con il ruolo di presidente dell’Ordine degli avvocati di Reggio, città del Tricolore e medaglia d’oro della Resistenza". Dall’altra c’è il gruppo di legali che invece, pur senza formalizzarlo in un documento, gli hanno espresso solidarietà pubblica su Facebook: stamattina pure loro si presenteranno all’assemblea, pronti a far sentire la propria voce di supporto a Della Capanna. Di certo nelle ultime ore nel foro reggiano non si parla d’altro: le discussioni sul senso del dirsi antifasciscisti oggi, sull’opportunità o meno che su questo tema intervenissero prima Giovanni Tarquini – candidato del centrodestra e vicepresidente dell’Ordine – e poi Della Capanna in suo sostegno, sulle imminenti elezioni, sui ruoli politici assunti nel presente o nel passato nelle coalizioni di governo della città da alcuni dei 47 ‘ribelli’, nonché su quelli professionali da loro svolti per enti pubblici o sindacati, hanno arroventato le conversazioni di molti avvocati, contrapponendoli. Uno scontro che stamattina dovrebbe palesarsi anche nell’assemblea indetta per il bilancio, dove da parte dei 47 che si sono opposti a Della Capanna c’è soprattutto attesa per sentire se e come il presidente dell’Ordine intenderà rispondere alle loro argomentazioni.

La polemica è sorta sulle affermazioni che Della Capanna ha pubblicato su Facebook a commento di un pensiero di Tarquini: "Del fascismo ci siamo liberati nel 1945, ma nel 2024 non ci siamo ancora liberati dell’antifascismo. Dovremmo cercare di liberarcene – ha scritto Della Capanna – per costruire una società nuova e proiettata nel futuro, nella quale condividere valori e obiettivi, senza sterili barriere ideologiche". E ancora: "Il 25 Aprile dev’essere un momento per riflettere su come liberarci da tutte le dittature ideologiche". Parole che hanno fatto insorgere i 47: "Sei come noi un avvocato che deve conoscere e rispettare le leggi, in primis la Costituzione che è tutta antifascista... Nel tuo schierarti non ti sei spogliato del tuo ruolo istituzionale di presidente dell’Ordine. E non è neppure la prima volta". Considerazione, quest’ultima, in cui si sente ancora l’eco delle polemiche che dal 2020 hanno accompagnato la vicenda legata all’allontanamento da Reggio dell’ex procuratore capo Marco Mescolini per il caso Palamara e l’esposto presentato dalle 4 pm in cui si faceva riferimento anche a tempi degli atti giudiziari a loro dire pilotati in base a quelli delle elezioni per non disturbare il centrosinistra. Una costruzione che il Consiglio di Stato ha di recente bocciato, dando ragione a Mescolini, ma che lasciò un profondo solco anche tra gli avvocati, quando nell’Ordine vi furono dimissioni di consiglieri in massa, l’allora presidente Celestina Tinelli, ex membro laico del Csm vicina al centrosinistra, fu disarcionata a fine 2020 per come riferì sul caso Mescolini e poi a lei, oggi una del gruppo dei 47, subentrò proprio come presidente Della Capanna, votato dalla maggioranza degli iscritti.

Alessandra Codeluppi