DANIELE PETRONE
Cronaca

Saman, Crepet: “Tanti italiani come Shabbar, non siamo genitori migliori”

Il noto psichiatra analizza la testimonianza del fratellino e critica la società: "Chi dice che gli Abbas non erano integrati è ipocrita, la colpa è anche nostra"

Reggio Emilia, 5 novembre 2023 – Professor Paolo Crepet, psichiatria e sociologo, il fratellino di Saman ha rilasciato una testimonianza sofferta nella quale è emerso uno spaccato patriarcale: il padre ubriaco che picchiava moglie e figli, facendoli dormire nelle serre...

"La fermo subito. Non mi presto a fare l’esegesi di chi dà addosso al popolo pakistano...".

Lei può esprimere il suo pensiero a riguardo, ci mancherebbe...

"Intendo dire che di padri italiani che si ubriacano e che maltrattano i figli ce ne sono anche nella pianura padana. Così come chi commette omicidi. Ci si faccia un esame di coscienza...".

Paolo Crepet, psichiatra: nella nostra intervista analizza le parole del fratello di Saman
Paolo Crepet, psichiatra: nella nostra intervista analizza le parole del fratello di Saman

Con chi ce l’ha?

"Con quelle decine di migliaia di italiani che parlano dell’omicidio figlio di una cultura retrograda. Così come la narrazione sulle foto di Saman senza velo. Ma qual è la novità? Esistono le religioni e le credenze da sempre. Mia nonna andava col velo a messa eppure non era pakistana. I rabbini hanno il cappello. A me questa cosa che dobbiamo andare a scavare nelle caverne preistoriche per trovare chi aveva un velo in testa, mi fa incavolare. E allora, le suore? Non facciamo i fenomeni, dai...".

La provoco: e le nozze combinate?

"Se un figlio di un miliardario perdesse la testa per una giostraia, cosa succederebbe? Gliela farebbero sposare?".

Quindi quello di Saman è un omicidio ‘come un altro’?

"È un omicidio orrendo che deve essere perseguito con la massima severità. C’è un codice penale che prevede l’ergastolo. Lo si deve applicare sia per chi è nato a Reggio sia per chi viene dal Pakistan. Sono nauseato da chi crede che noi italiani siamo migliori. Ammazziamo una donna ogni due giorni. E se non muore, la massacriamo di botte. Che superiorità culturale abbiamo? Smettiamola con quest’ipocrisia".

Dunque anche l’integrazione non c’entra per lei?

"È fantasia pensare che in Italia siamo tutti bravi genitori perché lasciamo liberi i figli. Ma liberi di che? Nessuno studia più, le scuole e le famiglie fanno schifo. E noi saremmo avanzati? O i maestri d’integrazione? Quelli che a Torino, negli anni ’50, accoglievamo gli operai dal Sud con cartelli sulle case: ‘Non si affitta a meridionali’. Oggi è la stessa cosa coi pakistani. Finché si alzano due volte di notte al posto dei nostri figli che non vogliono fare questi mestieri e mungono le vacche per fare il Parmigiano Reggiano, sono bravissimi. Ora invece, dopo il caso Saman, sono diventati tutti medioevali...".

Allora perché ha fatto parlare così tanto il caso Saman?

"Perché così per noi italiani è più facile evitare di guardarsi allo specchio. Noi siamo quelli bravi, quelli giusti, quelli civili che fanno gli apericena in centro... Complimenti alla cecità, all’ipocrisia e alla falsità italiana...".