"Autistica, non trovavo un lavoro. Qui assunta a tempo indeterminato"

Caterina Valli, 18 anni, dopo aver terminato il tirocinio regionale riceve il primo vero contratto da Planet Aut. "Agli altri ragazzi dico di non abbattersi perché, comunque vada, la propria strada la si troverà sempre"

Roberto Vassallo, Caterina Valli e il sindaco di Casalgrande Giuseppe Daviddi

Roberto Vassallo, Caterina Valli e il sindaco di Casalgrande Giuseppe Daviddi

Reggio Emilia, 29 dicembre 2023 – Il modo migliore per predire il tuo futuro è crearlo, così diceva Abraham Lincoln. Così sta facendo la giovane albinetana Caterina Valli. Lei che con impegno e dedizione, a grandi passi, sta superando i limiti dell’autismo. Che a soli diciotto anni, ha già le idee ben chiare: "Per me lavorare significa definire il futuro, essere indipendente, ed è soprattutto un modo per non ‘pesare’ sulle spalle dei miei genitori".

È la prima assunta da Planet Aut, il locale di Casalgrande dove a lavorare sono i ragazzi con il disturbo dello spettro autistico. Caterina, dopo aver terminato il tirocinio regionale finalizzato all’inclusione sociale, della durata di cinque mesi e che comunque prevede un indennizzo, riceverà il primo contratto a tempo indeterminato da parte di Planet Aut.

"Sono felice – commenta –, qui mi sento a casa. E sapere che poi potrò finalmente firmare il mio primo contratto mi emoziona".

La giovane ha scoperto la realtà di Casalgrande grazie a uno degli spettacoli del comico Giuseppe Giacobazzi. "Io e mia mamma siamo sue fan – spiega –, abbiamo assistito alla sua esibizione il giorno dell’inaugurazione del locale, così ho notato la magia di questo posto. Poi, mia mamma ci è tornata di nuovo per una cena, e lì ha chiesto se fossero alla ricerca di personale. E sorprendentemente mi hanno accolta nel loro staff".

Per Caterina Valli, il settore della ristorazione non è nuovo; lei è un’ex allieva dell’istituto alberghiero Motti di Reggio.

"La scuola mi ha formata, ma devo migliorare alcuni passaggi; per esempio come prendere bene le comande, sia cartacee che digitali" dice con grande senso di giudizio. "Ma sono contenta di aver trovato un lavoro" ripete, perché inizialmente per la diciottenne non è stato facile.

“Ero stata presa per un periodo di prova al banco della gastronomia di un supermercato, sarei stata a contatto con la clientela e avrei dovuto imparare a usare bene l’affettatrice, con cui non ho mai avuto grande esperienza".

Ma solo dopo tre giorni è stata prontamente liquidata "perché troppo impacciata per il punto vendita".

"Ci sono rimasta male, è stato umiliante – racconta –. Alla fine però, per come sono andate le cose, sono stata fortunata. Anche se, mi piacerebbe che gli imprenditori capissero l’importanza di lasciarci provare poiché nessuno nasce già formato; mentre ai ragazzi autistici voglio dire di non abbattersi perché, comunque vada, la propria strada la si troverà sempre".

Per Roberto Vassallo, presidente di Planet Aut Srl Benefit e dell’associazione Aut Aut di Reggio, questo episodio evidenzia ancora una volta i problemi che si manifestano quando si parla di disabilità.

"In tre giorni non si può valutare una persona – commenta –, avrebbero potuto farle provare un’altra mansione, magari più idonea a Caterina".

Nel frattempo, a una porta chiusa Planet Aut risponde con due spalancate. Entro gennaio infatti sono previste altre 3 nuove assunzioni. Poi, seguirà il secondo corso del centro di formazione professionale Fondazione Simonini di Reggio.

Sulle assunzioni però Vassallo ammette di essere in ritardo. "Non è dipeso da noi – chiarisce –. I ragazzi devono attendere il certificato di diagnosi funzionale per poter essere assunti con il tirocinio finanziato dalla Regione. Se uno ci pensa, è assurdo; ricevono la pensione da una vita, mi chiedo cosa debbano verificare. Ormai è un mese che i corsi sono terminati e i ragazzi attendono con impazienza. Diciamo che è un modus operandi lungo e rischiamo che i nostri giovani dimentichino le tante nozioni apprese nel corso da 40 ore".

E prosegue: "Mi è stato suggerito di assumerli nell’attesa del certificato ma non è possibile, perché una volta che li assumiamo il finanziamento per il tirocinio non viene più erogato. Purtroppo questa agevolazione ci serve, non navighiamo nell’oro. Ma i ragazzi hanno tanta voglia di lavorare".