Diana: "In campo cattivi per fare risultato"

L’allenatore presenta l’ultima gara di campionato: "Noi faremo il nostro e vedremo se il Modena riuscirà a vincere"

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di Francesco Pioppi

"Noi dobbiamo fare il nostro dovere e vincere la partita con il Teramo, poi quel che succederà succederà… Entriamo in campo cattivi e convinti di fare il risultato".

Nessun calcolo o ‘retropensiero’. Aimo Diana e la sua Reggiana baderanno al sodo senza farsi troppi viaggi mentali. Le possibilità che il Modena inciampi in casa contro il Pontedera sono vicine allo zero, ma la mentalità dei granata dovrà essere la stessa che ha portato un gruppo straordinario a raccogliere 83 punti che - con il blitz in Abruzzo - potrebbero addirittura diventare 86. Una cifra esorbitante che però molto probabilmente non basterà per salire in Serie B dalla porta principale.

"Credo che non sia mai capitato, ma non è solo il nostro destino perché anche una tra Sudtirol e Padova sarà più o meno nelle nostre stesse condizioni. Io però ero consapevole che sarebbe potuto succedere, purtroppo quando scappano due squadre la quota promozione si alza tantissimo".

Rozzio sarà fuori causa per Teramo, mentre dovrebbe tornare a disposizione Arrighini.

"Sì, Paolo ha un problema che richiederà alcune settimane mentre Arrighini si è allenato negli ultimi due giorni indossando la maschera e lo porteremo con noi".

Luciani, Camigliano e Rosafio sono diffidati: saranno risparmiati onde evitare di perderli per squalifica nella prima partita di playoff?

"Ormai mi conoscete bene, quindi i diffidati saranno con noi e non farò nessun calcolo: il campionato non è finito. Certo, la rosa mi consente di avere possibilità di scegliere e comunque se andremo ai playoff salterebbero poi solo una partita. Ripeto: pensiamo a vincere a Teramo e vediamo che succede".

Le possibilità sono poche, ma questa potrebbe essere anche l’ultima conferenza stampa pre partita di questa stagione: da quando è arrivato alla Reggiana in quali aspetti crede di essere cresciuto di più?

"Sotto tanti punti di vista, sicuramente nel rapporto umano con un ambiente calcistico di alto livello, con una stampa di alto livello e con uno stadio e dei tifosi di alto livello. In questo contesto ho cercato di essere me stesso fino alla fine. Come persona ho dovuto affrontare problematiche a cui non ero abituato e ho avuto rapporti profondi con diverse persone. Diciamo che la ‘gestione’ di un gruppo di 40 persone tra calciatori, dirigenti e staff è stata formativa al massimo. Ho avuto poi giocatori di un certo livello con cui devi sempre essere credibile, a costo di forzare un po’ anche quello che è il tuo carattere".

Cosa la rende più orgogliosa? "Di aver contribuito a riportare entusiasmo dopo un’annata non facile, con una retrocessione che lascia sempre delle scorie. L’affetto dei tifosi che ci hanno sempre sostenuto anche in trasferta non era scontato".

In caso di playoff cosa dirà ai suoi giocatori?

"Dobbiamo renderci conto che saremo la stessa squadra, forte, che eravamo prima. Chiaro che da domani sera potremmo essere a zero punti, perché sarebbe come se entrasse la safety car. Dovremo rimetterci lì e fare vedere quello che siamo stati capaci di fare, 83 punti o quelli che saranno ti lasciano comunque delle consapevolezze".