"L’allenatore? Deve fare un po’ lo psicologo"

Antimo Martino: "Dai primi colloqui ho capito che a Reggio c’era la voglia di iniziare un percorso insieme. E io sono molto motivato"

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Coach Martino, quando è stata la prima volta che ha sentito parlare di Alessandro Dalla Salda e quando vi siete conosciuti?

"Ricordo la figura di Dalla Salda dai tempi in cui ero assistente alla Virtus Roma (dal 2005 al 2014, ndr). È un dirigente noto nel palcoscenico della pallacanestro, ma la conoscenza diretta c’è stata quando ci siamo incontrati per il primo colloquio, da cui poi è nato il mio approdo alla Pallacanestro Reggiana".

Quando ha avuto la percezione di poter diventare il coach della Unahotels?

"Fin dai primi colloqui ho capito che c’era la voglia di iniziare un percorso insieme. Io ero molto eccitato e motivato dall’idea di allenare Reggio e percepivo fiducia e stima nei miei confronti da parte del club".

Quali sono i pregi più grandi di Dalla Salda e su cosa invece avete bisogno di confrontarvi più spesso per trovare un punto d’incontro?

"Sto conoscendo giorno dopo giorno un dirigente con grande esperienza, con idee chiare su come gestire il club e su come dare linee guida all’area tecnica in base ai programmi societari. C’è cura dei dettagli, chiarezza sui programmi e su come svilupparli, il confronto è continuo e spazia su tutto: club e area tecnica lavorano in simbiosi".

A fine stagione sarà soddisfatto della squadra se...? Parliamo di piazzamenti.

"Se raggiungeremo con tranquillità la salvezza, togliendoci qualche soddisfazione strada facendo e provando a essere, gara dopo gara, il più ambiziosi possibile".

Chi vincerà lo scudetto?

"Milano".

Chi vincerà l’Eurolega?

"Da italiano mi auguro che la vinca Milano".

Se non avesse fatto il coach, quale mestiere avrebbe fatto?

"Mi affascinava la psicologia. In qualche modo però credo che anche nel ruolo di allenatore i principi di psicologia siano molto presenti sia nella gestione del gruppo che nel relazionarsi alla componente squadra, ma anche con lo staff e il club".

Squadra di calcio del cuore?

"Napoli".

Calciatore preferito?

"Diego Armando Maradona".

Film preferito?

"‘C’era una volta in America’ di Sergio Leone".

Attore preferito?

"Robert De Niro".

Canzone preferita?

"‘Hotel California’ degli Eagles".

Personaggio storico preferito?

"Nelson Mandela".

Vacanza preferita?

"L’importante è che sia in montagna".

Libro preferito?

"‘Open’ di Agassi, mi piacciono le biografie sportive".

C’è una persona che l’ha ispirata nel corso della carriera e a cui deve essere grato?

"Giorgio Bottaro, dirigente sportivo con cui ho lavorato due anni a Roma. Una volta diventato general manager a Ravenna ha creduto in me, dandomi la possibilità di mettermi in gioco per la prima volta come capo allenatore".