L’Unahotels accende la luce in fondo al tunnel

Vittoria fondamentale sul campo di Trieste con i biancorossi che prima salgono due volte a più 11 poi fanno la differenza nel finale

L’Unahotels accende la luce in fondo al tunnel

L’Unahotels accende la luce in fondo al tunnel

TRIESTE

75

UNAHOTELS

80

PALLACANESTRO TRIESTE: Davis 23 (49, 38), Bartley 27 (610, 37), De Angeli (02 da 3), Spencer 8 (46), Terry 1 (02 da 3); Hudson 2 (12), Ruzzier 4 (12, 01), Campogrande 2 (11, 01), Vildera (01), Lever 8 (24, 12). N.E. Bossi, Rolli. All. Legovich

UNAHOTELS: Cinciarini 15 (12, 35), Anim 12 (15, 37), Olisevicius 13 (35, 03), Hopkins 10 (12, 24), Diouf 9 (44); Senglin 16 (26, 44), Lee, Strautins 2 (13, 02), Reuvers 3 (01, 13), Vitali (01 da 3). N.E. Cipolla e Stefanini. All. Sakota

Arbitri: Paternicò, Paglialunga, Patti

NOTE - Parziali tempi: 16-24, 38-35, 57-61. Tiri liberi: Trieste 1624, Unahotels 1112. Falli tecnici a Legovich al 26’26 (42-50) e a Sakota al 27’37 (47-53) e 32’28 (62-67) con conseguente espulsione del coach reggiano. Uscito per 5 falli Reuvers al 37’37 (69-70). Rimbalzi 38-34 per l’Unahotels.

di Daniele Barilli

Una luce in fondo al tunnel. Poco più di una lanterna. Fioca e tremolante. Ma è pur sempre una luce. Dopo aver viaggiato per cinque mesi al buio dentro un tunnel che pareva senza fine, l’Unahotels ieri sera ha acceso la prima, vera, luce della sua stagione. L’ha accesa, quella luce, con una difesa solidissima in cui ha tolto quasi tutte le risorse a Trieste. Arrendendosi solo a Bartley (21 dei primi 42 punti dei padroni di casa) e Davis (17 dei 37 punti dei giuliani della ripresa) autori di 50 dei 75 punti triestini. Ma se agli avversari lasci solo un terminale per ogni frazione di gioco, è difficile che tu possa perdere. L’ha accesa, quella luce, con orgoglio e con il cuore. Andando oltre tanti ostacoli. Perdendo subito Lee (dolore alla schiena per il pivot: speriamo non sia grave), ritrovandosi in difficoltà per i tanti falli fischiati ai lunghi e dovendo anche far fronte ad un arbitraggio sul quale, se non altro, ci auguriamo che a Trieste non abbiano da recriminare. L’ha accesa, quella luce, buttando sul parquet tutta la sua voglia di vincere. Dando la netta sensazione di non accettare mai l’idea della sconfitta e chiudendo con 5 giocatori in doppia cifra e Diouf a quota 9. Affondando Trieste con’815 al tiro da 3 nel secondo tempo. Grazie a tutto questo i biancorossi hanno preso subito in mano il match toccando il più 11 dopo 8 minuti (11-22). Poi i canestri di Bartley e qualche errore di troppo dell’Unahotels in fase offensiva, permettevano a Trieste di confezionato un parziale di 27-13 con le due squadre che tornavano negli spogliatoi sul 38-35 per i padroni di casa. Diciamo la verità: un mese fa l’Unahotels non si sarebbe più ripresa. E sarebbe affondata.

Invece, stavolta, i ragazzi di Sakota sono tornati in campo con gli occhi da tigre. Pronti a divorare il parquet. Tanto che Reggio è tornata subito sul più 11 (42-53) dando l’impressione di poter ammazzare la partita. Trieste ha reagito, agevolata dai 19 tiri liberi avuti nel secondo tempo (tanto che anche Sakota ha perso la pazienza facendosi espellere...), riacchiappando l’Unahotels sul 60-61.

Da lì è diventata una corsa spalla contro spalla, in cui, però, la squadra reggiana ha dimostrato sempre di avere più voglia, più fame, più determinazione. E così, nel finale, sul 72 pari, prima una tripla rabbiosa di Senglin, poi un altro siluro di Anim (in azione nella foto), infine due liberi di Cinciarini hanno chiuso tutti i discorsi.

Con i biancorossi che non hanno avuto l’ultimo guizzo per conquistare la differenza canestri (Trieste aveva vinto in via Guasco con 5 punti di margine e quindi ora le due squadre sono in parità) anche se, ve lo diciamo sinceramente, quello è l’ultimissimo dei problemi. L’Unahotels, così, vede una luce in fondo al tunnel. In due partite i biancorossi hanno ricostruito tante macerie. L’importante, ora, è non fermarsi e trasformare quella piccola luce in una giornata piena di sole.