Stop ad Ancona dopo 16 sorrisi di fila

I granata passano con Hristov, poi la ribalta Melchiorri con una doppietta. Laezza e compagni nel finale sfiorano più volte il pari

Stop ad Ancona dopo 16 sorrisi di fila

Stop ad Ancona dopo 16 sorrisi di fila

ANCONA

2

REGGIANA

1

ANCONA (4-3-3) Perucchini; Barnabà, De Santis, Camigliano, Martina; Simonetti, Gatto, Prezioso (dal 24’ s.t. Paolucci); Petrella (dal 24’ s.t. Spagnoli), Melchiorri (dal 36’ s.t. Basso), Moretti (dal 40’ s.t. Mattioli). (Piergiacomi, Lombardi, Vitali, Di Massimo, Pecci). All. Colavitto.

REGGIANA (3-5-2) Venturi; Luciani (dall’8’ s.t. Rosafio), Hristov, Laezza; Guglielmotti (dall’8’ s.t. Fiamozzi), Kabashi (dal 25’ p.t. Muroni), Cigarini, Vallocchia (dal 28’ s.t. Nardi), Guiebre; Lanini (dal 28’ s.t. Capone), Pellegrini. (Voltolini, Cauz, Cremonesi, Sciaudone, Rossi, Varela) All. Diana.

Arbitro: Panettella di Bari (Martinelli-Camilli). IV uomo: Frascaro

Reti: Hristov all’8’ p.t., Melchiorri su rigore al 18’ p.t. e al 1’ s.t.

Note: rec 3’ + 4’; ammoniti: Kabashi, Luciani, Gatto, Cigarini, Baresi. Espulso Hristov al 43’ s.t. per doppia ammonizione. Angoli 2-7. Spettatori: 5.209.

di Francesco Pioppi

Il sapore amaro della sconfitta riaffiora dopo 16 risultati utili consecutivi e 11 vittorie nelle ultime 12 partite.

Sono stati 108 giorni da grande squadra per la Reggiana e non basterà uno scivolone, contro un portiere che ha fatto miracoli e con un rigore non dato (Camigliano su Pellegrini al 28’), per mandare tutto a quel paese.

Il Cesena e l’Entella accorciano sulla capolista, ma restano comunque a distanza di sicurezza, rispettivamente a -4 e -6.

Nascondere la polvere sotto il tappetto però sarebbe controproducente, perchè solo con un po’ di sana autocritica si può crescere ancora. I granata, infatti, erano passati in vantaggio dopo appena 8 minuti con un bel colpo di testa di Hristov su calcio d’angolo di Cigarini. La partita si era messa nel migliore dei modi. La ‘zona Reggiana’ (già 10 reti nei primi 15’ di gara, record di categoria) aveva colpito ancora e tutto sembrava volgere al meglio. In quel momento però, i ragazzi di Diana si sono fatti ammaliare dalla ‘trappola’ di Colavitto che ha costantemente attirato, allungato e poi preso d’infilata la retroguardia. La fotografia più chiara è l’episodio del rigore, con Luciani in affanno che stende Moretti e con Melchiorri a realizzare poi dal dischetto. Era però da qualche minuto che si faceva una fatica bestiale a tenere botta in mezzo al campo, dove Kabashi (poi out per infortunio al 25’) si era anche visto costretto all’ammonizione per spezzare una ripartenza. L’inserimento di Muroni al posto dell’albanese aveva immediatamente dato più equilibrio, più compattezza. Almeno fino all’inizio della ripresa, dove il solito Melchiorri (4 gol in 3 partite) impiegava pochi secondi per trafiggere Venturi dopo un bel filtrante di Simonetti. Un blackout fulmineo e improvviso, con Guglielmotti a ‘ciccare’ il fuorigioco e Luciani e Hristov presi in contropiede. Lì la reazione è stata da grande squadra, e solo un Perucchini in giornata di grazia poteva neutralizzare le prodezze di Lanini (63’) e Laezza (80’ e 85’), gettando i 367 tifosi al seguito nello sconforto. Cose che succedono, ma che vanno analizzate. Ora nervi saldi e testa al Gubbio, atteso al ‘Giglio’ lunedì 13.