Unahotels, sfida al tempio della pallacanestro

Di nuovo ai playoff dopo cinque anni, di fronte Milano costruita per l’Eurolega, ma questi biancorossi sanno dare battaglia

di Francesco Pioppi

Un master all’università della pallacanestro. Da affrontare con occhi svegli, massima concentrazione e voglia di affermarsi, ma anche con lo spirito libero di chi sa di aver fatto ampiamente il proprio dovere nel percorso di ‘studio’ e di crescita personale. Ci piacerebbe se fosse l’approccio che la Unahotels avrà a partire dalle 17 di oggi, quando al Forum di Assago i biancorossi riassaporeranno l’atmosfera magica dei playoff affrontando l’Olimpia Milano.

Una post season che tutto il popolo della Pallacanestro Reggiana non riusciva a gustarsi da 5 - lunghissimi e tribolatissimi - anni e che è innanzitutto un premio per il lavoro fatto dal club, dallo staff tecnico e da un gruppo di giocatori che finalmente è riuscito a ricollegarsi in maniera viscerale con il pubblico. Un mix di giovani e veterani affamati che ha interpretato al meglio quello spirito battagliero e un po’ garibaldino che ha sempre contraddistinto le edizioni più amate e vincenti del sodalizio di via Martiri della Bettola.

I quarti di finale che inizieranno oggi saranno giocati al meglio delle 5 partite così come le semifinali, mentre la finale scudetto resta a 7 partite.

Reggio ha quindi a disposizione almeno tre gare per provare a fare lo sgambetto all’Armani Exchange, uno squadrone costruito per arrivare in fondo a campionato ed Eurolega e che - pur con qualche cerotto di troppo (Melli out tutta la serie, mentre Mitoglu e Delaney hanno salutato da tempo) - resta un collettivo tra i più forti d’Europa.

L’obiettivo della squadra di Caja dovrà essere quello di uscire a testa alta, con la speranza di strappare una vittoria che significherebbe portare l’Olimpia a gara 4. Un match che si giocherebbe sabato prossimo al PalaDozza, in una cornice perfetta per far sentire il proprio calore a Cinciarini e soci e magari per dare ulteriore linfa a quella che sarebbe un’impresa.

Caja dovrà fare di necessità virtù con quelli che gli sono rimasti a disposizione.

Di Candi si sono ormai perse le tracce nonostante i proclami arrivati attraverso un post - datato 9 marzo - in cui la guardia bolognese scriveva ‘manca sempre meno’. Alla faccia, verrebbe da dire, dopo oltre due mesi dall’annuncio e quasi quattro dall’infortunio, il classe ’97 sta ancora sventolando gli asciugamani e dalla società - forse lei stessa un po’ disarmata sulla questione - non è più filtrato nulla.

Olisevicius sta migliorando grazie a un percorso di recupero mirato, ma visto il contratto biennale firmato a febbraio sarebbe folle rischiarlo fino a quando non sarà al 100%.

Per Momo Diouf ci sarebbe invece una speranza di vederlo almeno a referto per un’eventuale gara 5, ma parliamo di una sorta di presenza ‘virtuale’.

Si andrà al fronte con chi ultimamente c’è sempre stato e non è poco, visto che con questo gruppo si sono ottenuti i risultati più importanti.