
Albergatori, il ribaltone. La cordata di Ciavatta fa il pieno di consiglieri
In Federalberghi da giorni si era capito che non sarebbe stata una votazione come altre in passato, quella per il rinnovo del consiglio. Gli sms a ripetizione sui cellulari degli associati e l’incessante porta a porta di alcuni candidati fino al mattino che ha preceduto le urne ne erano un sintomo, diventato certezza alle 15,30 quando ha cominciato a riempirsi la sala dell’hotel Corallo. Il meccanismo delle deleghe limita molto la partecipazione, ma questo non ha impedito a 115 associati di presentarsi per votare personalmente. A questi vanno aggiunte le deleghe, ben 117. Per ritrovare numeri simili bisogna affondare la memoria nel passato, quando gli hotel e gli associati erano più di oggi.
È stata una lunga giornata, con gli albergatori che dalle 18 in poi hanno iniziato a lasciare la sala per tornare nelle proprie strutture e lavorare, mentre lo spoglio continuava. Solo verso le 19,30 è arrivato l’esito che sorride a uno dei due gruppi, quello con Andrea Ciavatta e Claudio Montanari. Una vittoria schiacciante. Dieci erano i candidati che il gruppo aveva portato alle votazioni e dieci sono stati gli eletti. All’altro gruppo, quello in cui si trovavano Rita Leardini, vicepresidente uscente, e Giorgio Fortunato, dato per possibile presidente in caso di maggioranza in consiglio, sono rimasti gli altri due posti disponibili.
In consiglio entrano Andrea Ciavatta, il più votato con 113 preferenze, Claudio Montanari con 108. Dello stesso gruppo vengono eletti anche Daniele Tomassini (94), Saskia Baldoni (93), Antonella Semprini (92), Lina Palladino (90), Andrea Bargellini (90), Giorgia Berlini (87), Cinzia Ferri (85) e Mauro Montanari (84). Il consiglio dei dodici di Federalberghi viene completato da Rita Leardini (86) e Giorgio Fortunato (84).
"Non pensavamo a un risultato di queste proporzioni – premette Ciavatta –. Va ricordato che c’è stata una battaglia sentita in questi ultimi giorni all’interno della nostra categoria. Loro avevano anche una agenzia di comunicazione, noi facevamo il porta a porta. Va riconosciuto che nell’altro gruppo ci sono colleghi titolati in grado di rappresentare la categoria per competenza, proprio per questo non pensavamo di riuscire a eleggere dieci consiglieri su dieci". Dopo i veleni e le polemiche è arrivato il momento del fair play, in attesa della riunione del primo consiglio attesa domani mattina. In quella occasione si deciderà il presidente. "Ora non parliamo più di liste, ma di un consiglio formato da persone che dovranno pensare unitamente all’associazione – sottolinea Rita Leardini –. In fondo c’è stima reciproca, e siamo pronti a collaborare".
Ma prima della riunione di domani, il gruppo di Ciavatta e Montanari si incontrerà in giornata per fare il punto della situazione. Recordman di preferenze è Ciavatta, tuttavia questo potrebbe non tradursi in una investitura da presidente. "Se Claudio intende accettare la presidenza non sarò certo io a mettermi di traverso. Claudio lo sa come lo sanno i colleghi. Lascio la decisione a lui, ritengo sia un alto profilo, capace di guidare e rappresentare Federalberghi".
Il ribaltone in associazione è così servito. E c’è un dato da evidenziare. La zona Alba, dove è maggiore la concentrazione di hotel, ha eletto la maggioranza dei consiglieri. Infine i tre probiviri: Stefano Bertozzi, Jacopo Capelli e Monia Guagnelli. A chiudere i probiviri: Bruno Bianchini, Marco Righetti e Massimo Visani Bianchini.
Andrea Oliva