REDAZIONE RIMINI

Baldassarri punta sul confronto: "È la base per il futuro della città"

Il candidato sindaco del centrosinistra: "Se vinciamo le elezioni cambiamo l’addizionale Irpef. Coinvolgeremo di più tutte le associazioni del territorio, ma sapremo ascoltare anche la minoranza". .

Baldassarri punta sul confronto: "È la base per il futuro della città"

Candidato Ugo Baldassarri, si descrive in due parole?

"Ho 61 anni – attacca il candidato di ‘Uniti per cambiare’, sostenuto da Pd, Movimento 5 Stelle e Cambiamo –. Sono stato vicesindaco della giunta Scenna dal giugno 1999 all’agosto 2008. Sono ritornato in consiglio nel 2015 e per quattro anni ho guidato il gruppo del Pd dai banchi della minoranza".

Perché le persone dovrebbero votarla?

"Perché hanno avuto già occasione di conoscermi e sapere che non prometto l’impossibile ma allo stesso tempo sono consapevole che occorre intervenire subito per dare una svolta innovativa alla città. C’è bisogno di innovarsi radicalmente affrontando temi importanti come la ferrovia, gli investimenti in ambito turistico. Dobbiamo tornare a sognare un futuro migliore per il nostro paese".

Se eletto a cosa metterà subito mano?

"Motivare la mia squadra e tutta la struttura comunale, perché la condivisione e la passione sono il carburante necessario per camminare speditamente. In quest’ottica vorrei creare un tavolo di confronto non solo con la maggioranza ma anche con le minoranze. Le scelte future devono nascere dal dialogo".

I primi tre punti del suo mandato, cose da fare subito?

"Attivazione di un vero piano strategico per il futuro della città in cui coinvolgere tutte le realtà associative presenti sul nostro territorio, piano della mobilità urbana, rimodulazione dell’addizionale Irpef (per il bilancio dell’anno prossimo), analisi della situazione sociale ed economica delle famiglie in difficoltà per un piano di sostegno solidale".

Se le andrà storta, sarà comunque all’opposizione in consiglio?

"Certamente sì, non è la prim a volta che siedo nei banchi della minoranza ma ho fiducia che questa volta si possa davvero cambiare".

Cosa pensa della giunta uscente?

"Devo riconoscere che il sindaco uscente ha saputo mantenere buoni rapporti con le istituzioni provinciali, indipendentemente dal colore politico. Chiaramente la pandemia ha inciso pesantemente in quest’ultimo quinquennio. Di negativo metterei in primo piano l’assoluta mancanza di visione complessiva, non c’è un progetto di città. La destra al governo si è caratterizzata per una forte autoreferenzialità ed in nessun caso ha cercato la collaborazione delle altre forze politiche e sociali presenti in città. L’uomo solo al comando non funziona c’è bisogno di maggiore collegialità e collaborazione. I risultati di queste impostazioni sbagliate sono evidenti: l’unica scuola del centrodestra nascerà nel posto sbagliato; il progetto che riguarda la Fornace, al di là della ristrutturazione parziale dell’edifico, non individua alcun futuro vero e concreto per il suo effettivo utilizzo. Ma in generale di interventi ne sono stati realizzati pochi in maniera casuale".

Stringerà alleanze al ballottaggio, se sconfitto?

"Credo sia uno scenario irrealistico, ad ogni modo il nostro progetto è alternativo a quello della destra, ufficiale o civica che sia, per cui non riesco proprio ad immaginare scenari di collaborazioni e tantomeno alleanze".

Mario Gradara